No, il Pd non ce l’ha con il presidente del Consiglio ma il rilancio del paese, che può essere perseguito con Conte a palazzo Chigi, deve partire dall’individuazione di un percorso “serio e concreto” e con il pieno coinvolgimento delle migliori energie, un coinvolgimento che non deve avvenire “in maniera superficiale”. E’ la precisazione che il Nazareno si è trovato costretto a fare smentendo qualunque contrapposizione con l’inquilino di palazzo Chigi dopo che molti retroscena giornalistici accreditavano stamane una preoccupante frizione tra il Pd e il premier, accusato neanche troppo larvatamente da qualche fonte dem di voler fare tutto da solo, per aumentare il suo consenso – qualche sondaggio dà un’ipotetica lista Conte al 14% – o forse perchè affascinato dall’idea di scendere in campo in prima persona alle prossime elezioni. Conte, nell’ottica di Zingaretti e dei suoi, sarebbe stato troppo precipitoso e forse anche superficiale nel lanciare l’idea di convocare a breve gli “stati generali” per rilanciare l’economia (con i miliardi che arriveranno dall’Ue e dalla Bce), una mossa decisa e annunciata senza aver prima consultato gli alleati. Il riferimento, anche se non esplicitato, è è alla conferenza stampa di giovedì in cui il presidente del Consiglio ha parlato di un “patto per la rinascita” e, appunto, di “stati generali”, due termini che hanno fatto sobbalzare e irritato non poco lo stato maggiore del Pd. Quindi oggi Zingaretti ha tenuto una video chat con il vice Orlando, i capigruppo dem di Camera e Senato e i ministri al governo, al termine della quale una nota ufficiosa, calibrata e soppesata parola per parola, ha messo i puntini sulle “i” del rapporto Pd-Conte sottolineando, è vero, che “non è emersa alcuna volontà di contrapposizione con il Presidente Conte”. ma… Il ma viene subito dopo: “Piuttosto – proseguono fonti interne dem – è stata confermata l’esigenza di costruire da subito un percorso per affrontare in maniera adeguata le grandi sfide economiche e sociali che abbiamo dinnanzi ma che sia un percorso serio e concreto”. “Non possiamo sbagliare – ribadiscono abbastanza preoccupati al Pd – . Ogni risorsa va utilizzata nel modo più efficace per risollevare e cambiare positivamente lo sviluppo della nazione” Il Pd è dunque favorevole all’apertura di un processo “che coinvolga appieno realmente, e non in maniera superficiale”, le migliori energie produttive, sociali e intellettuali italiane per definire “in tempi certi e con obiettivi chiari” gli indirizzi concreti e strategici da assumere nei prossimi mesi. Allargando il confronto – questa l’idea del Nazareno – a tutte le forze politiche democratiche disponibili”.