
Lazarus Chakwera, 65 anni, ex teologo e pastore pentecostale, leader dell’opposizione è il vincitore a sorpresa delle elezioni presidenziali in Malawi. Il paese dell’Africa sudorientale senza sbocco al mare, che affaccia sul lago omonimo, il terzo più grande del continente e nono del mondo. L’economia è basata sull’agricoltura, che fornisce oltre l’80% dell’occupazione e rappresenta l’80% delle esportazioni, in particolare tabacco, tè e zucchero.
Annullate
Chakwera con il 58,57% dei voti ha battuto il presidente in carica, Peter Mutharika, al potere dal 2014. Le precedenti elezioni del maggio 2019 erano state annullate dalla Corte costituzionale per evidenti irregolarità. Il Malawi è la seconda nazione africana ad azzerare le elezioni presidenziali dopo il Kenya nel 2017 e per la prima volta a vincere è il candidato di opposizione. Dopo l’annuncio dei risultati, Chakwera ha detto: “Il mio cuore è pieno di gioia. È una vittoria per la democrazia e la giustizia”. I suoi sostenitori sono scesi nelle strade della capitale Lilongwe, suonando i clacson delle auto e hanno festeggiato con fuochi d’artificio.
Salario minimo
Chakwera guida il Malawi Congress Party (MCP), ma è stato appoggiato da una più vasta coalizione, la Tonse Alliance, Ha avuto il sostegno dell’ex presidentessa, Joyce Banda, e dell’ex vice di Mutharika, Saulos Chilima, ora diventato il suo vicepresidente. Formatosi in Sudafrica e negli Stati Uniti, Chakwera è stato candidato alla presidenza e sconfitto nel 2014 e nel 2019. In entrambe le occasioni aveva predicato la pace ed esortato i malawiani ad accettare il risultato delle urne. Ora intende spingere in avanti un processo di riforme e trasformare il paese in “un nuovo Malawi”. Si è impegnato ad aumentare il salario minimo, a porre fine alla corruzione e a garantire lo stato di diritto.