Autostrade, niente revoca diventerà public company. Cdm nella notte, fuori Benetton

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Autostrade
(foto it.wikipedia.org)

No alla revoca, ma esodo concordato e graduale di Benetton da Autostrade. Questo l’accordo raggiunto all’alba a Palazzo Chigi, dopo una Consiglio dei ministri durato oltre 6 ore. Sarà Cassa depositi e prestiti a rilevare le posizioni nel capitale e nella gestione di Autostrade. A concretizzare l’accordo, che farà di Aspi una public company, sarà il lavoro del ministero dell’Economia e di quello delle Infrastrutture, con il supporto di Cdp. In parallelo è stata decisa una revisione complessiva della concessione, dalle tariffe ai risarcimenti. Nel corso della riunione del Cdm, la posizione più dura, che aveva come orizzonte finale proprio la revoca, è stata quella del premier, Giuseppe Conte.

Risultato

Sulla trattativa per ottenere un risultato finale positivo ha puntato soprattutto il ministro Gualtieri. Così alla fine il capo della delegazione del Partito democratico al governo, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, ha spiegato alla Adnkronos: “L’accordo è merito del lavoro dei ministri De Micheli e Gualtieri e della guida del presidente Conte, la cui fermezza nel tenere sempre aperta la prospettiva della revoca ha consentito di arrivare a questo risultato insperato. Un risultato molto positivo, difficile da immaginare solo qualche giorno od ora fa. Con il percorso previsto, che porterà all’entrata in Aspi di Cdp e di altri investitori istituzionali, l’uscita progressiva degli attuali azionisti di maggioranza e la trasformazione di fatto in una public company, una situazione difficile è diventata una grande opportunità”.

Completamento

L’accordo raggiunto, segnala il comunicato di Palazzo Chigi, contiene “da parte di ASPI due nuove proposte transattive, riguardanti rispettivamente un nuovo assetto societario di ASPI e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto – precisa la nota – il Consiglio dei ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione”. Il tutto, conclude il governo, “fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo”.

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