Palo della pole dance continuamente disinfettato, impermeabile trasparente, mascherina e guanti. Le prostitute boliviane hanno scelto la sicurezza per se stesse e per i loro clienti. Nel paese sudamericano, tra i più colpiti dal Covid, le belle di notte hanno risposto all’input è venuto dal loro “sindacato”, l’Organizzazione delle lavoratrici notturne della Bolivia (OTN-B). Le professioniste del sesso sono tornate al lavoro al tempo del Coronavirus armate di mezzi di protezione e disinfettanti.
Legale
Nel Paese andino la prostituzione è legale e praticata in bordelli autorizzati. La fase 2 del lockdown ha consentito alcune aperture, ma le restrizioni sono rimaste per diversi settori, incluso quello del sesso a pagamento. In orario diurno sono in vigore limitazioni, mentre è confermato il coprifuoco notturno. La BBC ha visitato i club del piacere nella capitale La Paz. Vanesa, madre single di due figli, racconta che ha bisogno di lavorare e spiega: “I nostri clienti chiedono sicurezza e le misure che stiamo adottando sono anche per la loro”. Un’altra lavoratrice, Antonieta, spiega di usare mascherina, visiera di plastica, guanti e impermeabile di plastica trasparente. Prima di ogni incontro usa uno spray a soluzione di candeggina per disinfettare ogni cosa. “La biosicurezza ci consente di continuare a lavorare e di proteggerci”, afferma.
Manuale
Intanto il sindacato OTN-B ha avuto un incontro al ministero della Salute per presentare un manuale di sicurezza di 30 pagine. La Bolivia ha circa 50 mila casi confermati di Coronavirus e 1.898 morti. La scorsa settimana, la presidente ad interim, Jeanine Anez Chavez, ha annunciato via Twitter di essere positiva al Covid-19. Tuttavia, il timore è che i numeri possano essere sottostimati. La Bolivia è una delle nazioni più povere dell’America meridionale e al momento è il paese con meno test per numero di abitanti. Lily Cortes, rappresentante dell’OTN-B, denuncia i rischi per le donne: “Facciamo parte della società boliviana. Siamo prostitute, ma anche mogli, compagne, zie e nonne che devono preoccuparsi della loro salute durante il lavoro. Se per disperazione le prostitute usciranno a lavorare per strada senza tutele, il rischio per tutti sarà enorme”.