Chiude per bancarotta causa Covid il Pascha di Colonia, il più grande bordello d’Europa. Dodici piani, 126 camere, aperta nel gennaio 1972 nella casa d’appuntamenti operavano giornalmente circa 120 prostitute e 80 dipendenti, tra cui cuochi, massaggiatori e parrucchieri, con visite di oltre mille clienti. “Siamo giunti alla fine”, ha detto il direttore del bordello, Armin Lobscheid, al quotidiano locale Express. La prostituzione è stata dichiarata illegale nello stato del Nord Reno-Westfalia dallo scoppio della pandemia.
Clandestinità
“Avremmo potuto evitare il fallimento con l’aiuto delle banche – ha detto Lobscheid – se ci fosse stato permesso ricominciare all’inizio del prossimo anno. Ma le autorità non hanno fornito certezze”. Le organizzazioni che rappresentano le lavoratrici del sesso hanno ammonito che la chiusura dei bordelli potrebbe costringere la prostituzione alla clandestinità, esponendo le donne a maggiori rischi di sfruttamento e violenza. Tutti sanno che i servizi sessuali a pagamento sono continuati nonostante il divieto, ma in modo clandestino e senza che venissero pagate le tasse.
Tasse
Le prostitute del Pascha pagavano un canone di 180 euro al giorno, comprensivo di pasti, assistenza medica e del pagamento dell’imposta di 20 euro dovuta al fisco. La casa era aperta 24 ore al giorno, i clienti pagavano un ingresso di 5 euro e contrattavano le prestazioni direttamente con le prostitute. Queste ultime esercitano come lavoratrici autonome e tengono per sé tutti i guadagni. La casa comprendeva anche un albergo, un locale di “lap dance”, diversi bar e una separata casa di appuntamenti in stile club all’ultimo piano. Un piano era riservato ai servizi più a buon mercato e un altro per i transessuali.
Minacce
In occasione dei Mondiali di calcio del 2006 in Germania, il Pascha fece notizia per le minacce ricevute da gruppi estremisti musulmani, che contestavano la presenza su di un maxi poster apparso sulla facciata del bordello delle bandiere di Iran e Arabia Saudita, che contengono riferimenti coranici, accanto a una donna seminuda.