Playboy, il magazine della “rivoluzione sessuale” lasciate le edicole torna in Borsa

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Playboy
(foto da profilo Facebook Playboy)

Playboy tornerà a quotarsi in Borsa, dopo essere stata privatizzata nel 2011 dal suo fondatore Hugh Hefner. La rivista più nota al mondo rivolta al pubblico maschile venne fondata nel 1953 a Chicago dallo stesso Hefner. Il primo numero presentava Marilyn Monroe in copertina. La rivista ebbe un ruolo non irrilevante nel movimento noto come “rivoluzione sessuale” e negli anni Settanta del secolo scorso vendeva milioni di copie. A partire dal magazine si è sviluppata la Playboy Enterprises società che si occupa dell’intrattenimento per adulti attraverso ogni tipo di media.

Coniglio

Il logo di Playboy (una testa stilizzata di coniglio con un farfallino da smoking) è uno dei più noti e diffusi al mondo ed è diventato un icona, un vero e proprio oggetto di culto. Ora Playboy attraverso la fusione con Mountain Crest Acquisition torna sul mercato azionario. Proprio nell’anno in cui la rivista, dopo 70 anni, ha smesso di uscire in versione cartacea. Dalla morte di Hefner, avvenuta nel 2017 quando aveva 91 anni, Playboy ha progressivamente abbandonato l’editoria per diventare un’attività commerciale fondata soprattutto sulla licenza del marchio. Con l’aspetto editoriale al tramonto, Playboy ha trasformato il suo modello di business, puntando a diventare un gruppo di lifestyle globale che include benessere sessuale, abbigliamento e giochi.

Nasdaq

L’accordo con Mountain Crest, società di acquisizione per scopi speciali (SPAC) valuta Playboy a 381 milioni di dollari. La famiglia Hefner aveva già venduto la sua partecipazione del 35% nel 2018, per 35 milioni di dollari. Una volta ottenuta l’approvazione della Sec, la Securities and Exchange Commission, Mountain Crest cambierà il suo nome in Playboy e poi la nuova azienda entrerà nel Nasdaq, l’indice del mercato azionario statunitense di cui fanno parte pesi massimi come Apple, Amazon e la società madre di Google, Alphabet.

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