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lunedì, 25 Settembre 2023

L’Umberto I di Roma accoglie e cura i bambini in post Covid-19

Consigli utili per i genitori e cure post Covid-19 in presenza per i più piccini, nel nuovo ambulatorio al Policlinico Umberto I di Roma. Tra i medici coinvolti nelle terapie per i bambini anche psicologi e allergologi

Una volta guariti dal Sars-Cov2 che cosa succede ai pazienti, soprattutto ai più piccini, e in che modo il virus ha avuto effetti sul loro organismo e sulla loro psiche? Il Policlinico Umberto I di Roma ha attivato l’ambulatorio per le sindromi post-Covid dei bambini da zero a 18 anni di età. Che siano stati sintomatici o no e quindi non solo quanti siano stati ricoverati per sintomi presso l’ospedale. Il follow up ambulatoriale è realizzato da pneumologi, neurologi, cardiologi e allergologi, coadiuvati dal reparto di pediatria e dal supporto dello psicologo. Tra i medici coinvolti nell’iniziativa del Policlinico di Roma la professoressa Annamaria Zicari, pediatra presso il Policlinico Umberto I e direttore Immunologia ed Allergologia pediatrica Dipartimento Materno Infantile de La Sapienza di Roma. E la psicologa Cristiana Alessia Guido del Dipartimento Materno Infantile Neurologia Psichiatrica del Policlinico Umberto I.

Disturbi e ansia

Ai sintomi che possono persistere anche per mesi (come la perdita del gusto e dell’olfatto), ai problemi respiratori e intestinali, si possono sommare difficoltà psicologiche e comportamentali che non sono di poco conto. Soprattutto se riscontrate nell’infanzia e nell’adolescenza a causa del trauma di aver subito l’attacco di un virus letale come il Covid-19. Ciò inevitabilmente crea ansia in famiglia, come la perdita di persone care come una nonna, un nonno o addirittura un genitore. La dottoressa Guidi ha riscontrato in alcuni dei suoi giovani pazienti comportamenti a tratti ossessivo-compulsivi, come il troppo frequente lavaggio delle mani. “Una pratica sanitaria dovuta alla protezione contro il coronavirus, che i piccoli vedono fare ai genitori – ha spiegato la psicologa alla trasmissione di medicina di Rete Oro ‘Lo Stetoscopio Parlante’ -. Spesso sono i genitori a trasmettere le proprie ansie ai figli. Non necessariamente con le parole, ma più facilmente con i gesti”. Non è facile capire quando un gesto da normale diventa patologico. Bisogna osservare il bambino e capire. “Spesso gli adulti non riescono a intuire questi disturbi. Quando portano il minore da noi, lo sottoponiamo a colloqui mirati e con diverse scale di valutazione arriviamo alla diagnosi”, prosegue la dottoressa Guidi. Di solito le cefalee sono da attribuirsi a stati ansiosi legati alla pandemia. Per fortuna finora non sono stati riscontrati casi di problemi neurologici post-Covid nei giovani e giovanissimi.

Mascherine

Per quanto riguarda “l’anosmia e l’iposmia, cioè i disturbi del gusto e dell’olfatto dovuti al Covid-19 sono difficili da inquadrare in età pediatrica, perché è difficile fare i test ai bambini. Ad esempio l’unico test olfattivo che ci può dare un risultato sicuro è quello della cioccolata. In ogni caso sono disturbi che secondo la nostra esperienza svaniscono senza bisogno di cure”, spiega la professoressa Zicari. Invece sono diminuite in generale le allergie anche tra i più piccoli, per l’utilizzo delle mascherine che hanno protetto tutti noi anche dalle forme influenzali. Inoltre in casa è aumentata la pulizia generale, evitando allergie da acari della polvere. Per quanto siano noiose da portare, le mascherine non sono nocive anche se indossate per molte ore al giorno. Questo vale sia per gli adulti sia per i bambini. Indossare le mascherine chirurgiche o in tessuto non causa avvelenamento da anidride carbonica, nemmeno se si portano a lungo. Era la tesi principale sostenuta dai no mask, che ora è stata smentita da un apposito studio scientifico. Lo studio è stato condotto dal Miami Veterans Administration Medical Center e dell’Università di Miami e pubblicato sulla rivista scientifica “Annals of the American Thoracic Society” con il titolo di “Effect of Face Masks on Gas Exchange in Healthy Persons and Patients with COPD”, effetto delle maschere facciali sullo scambio di gas in persone sane e pazienti con BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva). Certo purtroppo soprattutto sulla pelle più fragile e sottile, come quella dei piccoli si possono creare abrasioni, che però guariscono con alcuni giorni di pausa da mascherina. Importante anche la qualità di quelle che vengono indossate.

Oriana Mariotti
Oriana Mariotti
Giornalista pubblicista dal 1997. Esperta di comunicazione a 360° ha partecipato alla nascita di Virgilio.it (Matrix), ex manager Gruppo Fiat e Gruppo L’Espresso. Laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Roma LUMSA.

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