
Il Quirinale sta diventando una sorta di muro da superare per tutti i partirti. Fino a quando non ci sarà un nuovo inquilino del Colle tutto appare in stallo. Lo stesso Draghi più di tanto non può, e’ vero che è super Mario ma non è super man. Rimane impantanato anche sui decreti otre che sulle riforme, che pure ha avviato, in attesa di tempi migliori. Infatti non ci sono solo le riforme a segnare il passo. Pur di andare avanti con gli obiettivi del Pnrr e sulla manovra Draghi ha cercato di disinnescare tutte le mine politiche congelando i dossier più caldi, ma l’attività legislativa procede a rilento. Pensioni, tasse e catasto per quanto riguarda la legge di bilancio sono in sospeso. Balneari, notai e incerinotori, per quanto riguarda il decreto, tanto discusso di concorrenza, pure. Qui russi e cinesi potrebbero prendersi mezza Italia a partire dalle nostre belle coste, con tanto di porti e di concessioni demaniali marittime. Draghi sta tentando giustamente di prendere tempo, stralciando i dossier più caldi per andare avanti e rispettare i tempi. Ma l’attività legislativa procede a rilento. 0ra bisogna vedere che cosa ha in testa Draghi. Quello che parepiù ovvio e’ che punti decisamente al Quirinale, considerando conclusa la sua esperienza di premier traghettatore. Tra l’altro al Colle non dovrebbe scegliere tra destra e sinistra, consolidandosi l’uomo per tutti, rimanendo a Palazzo Chigi ne sarebbe invece prima o poi obbligato. Ed a lui piace moto la figura di super partes.