Una delle ultime buone notizie (finalmente) del 2022 che ci sta lasciando riguarda la scienza e il nostro Pianeta. Da ‘El Ali’, il meteorite ritrovato in Africa nel 2020, sono stati classificati due nuovi minerali fino ad ora sconosciuti sulla Terra. Non è chiaro se la roccia extraterrestre sia però arrivata in Somalia nel 2020 o prima. Le popolazione del luogo sono sicure di averla osservata per alcuni anni prima della scoperta ufficiale. Comunque i minerali provenivano da una fetta di roccia di 70 grammi contenuti nel meteorite caduto. Il quale ha una larghezza di 2 metri e pesa circa 15 tonnellate. E’ il più grande mai precipitato sul nostro Pianeta. La scoperta è stata fatta dagli scienziati dell’Università di Alberta in Canada, dove sono stati portati i frammenti ‘alieni’ per essere studiati. In particolare, Chris Herd, curatore della collezione di meteoriti dell’Università, mentre stava esaminando i pezzi di meteorite, è stato attirato da qualcosa di insolito. Alcune parti del campione non erano identificabili al microscopio. Ha quindi chiesto consiglio ad Andrew Locock, capo dell’Electron Microprobe Laboratory della stessa Università, che ha esperienza nel riconoscere nuovi minerali.
‘Elaliite’ e ‘elkinstantonite‘
“Il primo giorno in cui ho fatto alcune analisi, ho capito – ha detto Locock – che i frammenti racchiudevano almeno due nuovi minerali’”. Una scoperta fenomenale per il Pianeta e anche decisamente veloce. “Il più delle volte ci vuole molto più lavoro per riconoscere un nuovo minerale”, ha dichiarato il professor Herd, che è anche responsabile del dipartimento universitario di scienze della Terra dell’atmosfera. Uno dei meteoriti è stato battezzato ‘elaliite’, nome che deriva direttamente da quello del meteorite chiamato ‘El Ali’ perché ritrovato vicino all’omonima città della Somalia centrale. Herd ha chiamato il secondo frammento ‘elkinstantonite’ in onore di Lindy Elkins-Tanton, vicepresidente della Interplanetary Initiative dell’Arizona State University. E anche professore reggente presso la School of Earth and Space Exploration; nonché il prossimo esploratore in missione ‘Psyche’ per la NASA. Un viaggio verso un asteroide ricco di metalli in orbita attorno al sole, tra Marte e Giove.
Minerali sintetici prodotti dall’uomo
“Ogni volta che trovi un nuovo minerale, significa che le effettive condizioni geologiche, la chimica della roccia, erano diverse da quelle che erano state trovate prima”, ha detto Herd. “Questo è ciò che rende eccitante la scoperta: in questo particolare meteorite ci sono due minerali descritti ufficialmente che sono nuovi per la scienza”. La rapida identificazione di Locock è stata possibile perché minerali simili erano stati creati sinteticamente in precedenza. Così lo scienziato di Alberta è stato in grado di abbinare la composizione dei minerali appena scoperti con le loro controparti prodotte dall’uomo. Gli scienziati possono sempre creare nuovi composti per vedere cosa è fisicamente possibile, come interesse di ricerca. Ma anche per cercare di produrre composti che abbiano proprietà adatte per applicazioni commerciali, come la conducibilità o l’elevata deformazione o l’alta temperatura di fusione. I due minerali sembrano essere stati già inviati in Cina in cerca di acquirente.
La scienza corre veloce
Trovare due minerali in un meteorite o in una roccia terrestre è solo un caso fortunato. Questi due minerali sono fosfati di ferro e sono prodotti secondari che si formano attraverso l’ossidazione dei fosfuri che sono rari componenti primari dei meteoriti di ferro. Resta da vedere se l’ossidazione è avvenuta nello spazio o sulla Terra, dopo la caduta, spiegano gli scienziati. Molto probabilmente il reagente è stato l’acqua che ha causato l’ossidazione e il processo è avvenuto nello spazio, nel nostro sistema solare. I minerali appena scoperti potrebbero avere implicazioni entusiasmanti per il futuro. Mentre un terzo minerale, sempre estratto da ‘El Ali’ è ancora allo studio. Sarà probabilmente una delle prime scoperte importanti del 2023.