Farmaci biosimilari: si amplia l’offerta in Italia, qualità e sicurezza a prezzi contenuti. IBG, i biobetter nuova frontiera per malattie autoimmuni

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Biosimilari
(foto Thirdman su pexels.com)

Si amplia per i pazienti italiani l’offerta di farmaci biosimilari, anche con i nuovissimi farmaci biobetter. Con una piccola forzatura giornalistica potremmo considerare i biosimilari un poco come i generici (anche se questi ultimi sono considerati identici ai loro farmaci di riferimento), ma nel settore dei farmaci biologici. Questi ultimi sono chiamati così, perché ‘mimano’ sostanze presenti nell’organismo, ma vengono prodotti in laboratorio. Vi appartengono ormoni, enzimi, emoderivati, sieri e vaccini, immunoglobuline, allergeni, anticorpi monoclonali.

Sottocutanea

Il termine biosimilare indica un medicinale simile a un farmaco biologico di riferimento (originatore), già autorizzato nell’Unione Europea, di cui sia scaduta la copertura brevettuale. Un farmaco biosimilare e il suo farmaco di riferimento, essendo ottenuti mediante processi produttivi differenti, non sono uguali, ma solo simili in termini di qualità, efficacia e sicurezza. L’ultima frontiera sono i biobetter, biosimilari con una formulazione diversa, tale da permettere una somministrazione sottocutanea. Un’opzione che offre miglioramenti sotto il profilo clinico, logistico ed economico. Un vantaggio immediato per il Servizio sanitario nazionale (SSN) e un vantaggio anche per il paziente e per la sua qualità di vita. La formulazione sottocutanea permette di non recarsi in ospedale per la terapia, ma di poterla eseguire anche a domicilio.

Italian Biosimilars Group

In Italia l’organismo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci biosimilari è l’IBG-Italian Biosimilars Group. IBG è impegnata a rimuovere le barriere all’accesso al mercato, nel rispetto dei principi di concorrenza, implementando tutte le azioni per assicurare una corretta informazione per operatori sanitari, cittadini, istituzioni e associazioni dei pazienti. IBG opera in sinergia con lo European Biosimilars Group (EBG), parte di Medicines for Europe, e agisce come gruppo autonomo all’interno di EGUALIA, l’associazione che nel nostro Paese rappresenta oltre 50 aziende farmaceutiche, che forniscono medicinali di alta qualità a prezzi contenuti. Sono rappresentate imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. Secondo i dati Egualia, nel 2021 le 15 molecole biosimilari in commercio hanno assorbito il 43% dei consumi nazionali (35% nel 2020) contro il 57% (65% nel 2020) detenuto dai corrispondenti originatori.

Celltrion Healthcare

Recentemente IBG ha allargato il numero dei suoi partecipanti, con l’entrata della coreana Celltrion Healthcare, leader mondiale nei medicinali biosimilari e particolarmente attenta all’innovazione. “I farmaci biosimilari rappresentano un’alternativa molto rilevante tra le opzioni terapeutiche – sottolinea Daniel Yoo, General manager Celltrion Healthcare -. Mantengono la stessa efficacia e sicurezza di un originator e vengono sottoposti da parte degli enti regolatori a un processo di autorizzazione altamente controllato”. Celltrion Healthcare ha commercializzato la prima formulazione sottocutanea al mondo di infliximab, l’anticorpo monoclonale chimerico usato per trattare le malattie autoimmuni. Fattore di grande rilievo per i pazienti nel trattamento di malattie autoimmuni in diversi ambiti: malattie reumatologiche (artrite reumatoide, spondilite anchilosante, ecc.); malattie infiammatorie croniche intestinali (malattia di Crohn e colite ulcerosa); e malattie dermatologiche (psoriasi, artrite psoriasica).

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