Riflettori accesi sui problemi che vivono le famiglie di alunni con disabilità, nel convegno promosso dall’associazione Articolo 26 presso Palazzo Theodoli della Camera. Queste famiglie vogliono contare di più nel mondo della scuola, di qui la produzione di un documento consegnato al ministero dell’Istruzione e del merito (MIM). “Dal 2020 – segnala Carlo Stacchiola, presidente di Articolo 26 – la normativa scolastica ha escluso molti alunni con disabilità dalle normali attività della classe e ha limitato la possibilità per i genitori di partecipare alla progettazione delle attività per i propri figli”.
Centralità
L’appuntamento a Roma, con il sostegno di decine di realtà della scuola e della disabilità, delle quali diverse promotrici dell’Osservatorio 182, è stato occasione di riflessione sul tema “Proposte per una scuola inclusiva”. Importante in questa chiave l’annuncio del sottosegretario al MIM, Paola Frassinetti, sull’invio di una nota ministeriale a tutte le scuole, per richiamare la centralità della famiglia e la necessità della semplificazione burocratica. Obiettivo evitare il taglio di molte ore di sostegno e ciò, rimarca Stacchiola, “a tutela del diritto allo studio dei più fragili e del ruolo educativo della famiglia in sinergia con la scuola”.
Burocrazia
In questo ambito particolarmente delicato, uno dei mali della nostra Italia, la burocrazia, prende troppo spesso il sopravvento, a partire da un linguaggio che certamente non favorisce l’umanizzazione dei problemi. Così compaiono sigle e acronimi quasi enigmistici: il “Pei” (Piano educativo individualizzato) e il “Glo” (Gruppo lavoro operativo) oppure le “tabelle C e C1”. Con gli inevitabili ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, proprio per garantire il diritto allo studio per tutti i nostri giovani. Situazioni che rendono fondamentale il lavoro di associazioni e Onlus a sostegno e tutela di decine di migliaia ragazzi e delle loro famiglie in tutta Italia. Per l’anno scolastico in corso, nelle scuole statali sono iscritti 290mila alunni disabili. Di questi 19.500 alla scuola dell’infanzia, 110mila alla scuola primaria, 76.500 alle medie e 84mila alle superiori.
Testimonianza
Significativa la testimonianza di Laura Sabino, mamma di Davide, un ragazzo con autismo e autrice di “La disabilità in famiglia. Perché a me? Perché non a me?”. Un percorso il suo che ha puntato su un lavoro intenso per mettersi in relazione con il figlio, ma anche a mettere le istituzioni, a partire dalla scuola, in relazione con il ragazzo. Un percorso complesso che parte “dalla confusione, dallo smarrimento, dalla solitudine” che vivono le famiglie quando si trovano a fronteggiare la disabilità. Un vero “tsunami”, ha detto Laura Sabino, “che stravolge tutti gli equilibri”, ma che apre anche le porte a percorsi virtuosi, che portano a vivere la disabilità dei nostri figli “non come problema, ma come una ricchezza”.