Il 13 novembre diventa in Kenya giornata di festa nazionale, dedicata alla piantumazione di nuovi alberi. Nairobi intende realizzare un piano ambizioso: piantare 15 miliardi di alberi entro il 2032. La copertura forestale del Paese dell’Africa orientale, che affaccia sull’Oceano Indiano, ammonta a circa il 7%. Il governo ha stanziato più di 80 milioni di dollari soltanto quest’anno per aumentarla a oltre il 10%.
Cambiamento climatico
Il ministro dell’Interno, Kithure Kindiki, ha rimarcato: “In tutto il Paese verranno piantati alberi, come contributo patriottico agli sforzi per salvare la nostra nazione dagli effetti devastanti del cambiamento climatico”. La crisi del clima è all’origine della siccità che colpisce da anni il Corno d’Africa, Kenya compreso. Ma nel contempo si verificano anche eventi contrari, come le inondazioni che nelle ultime settimane hanno colpito nel nord del Paese, a causa delle forti piogge prodotte dal fenomeno climatico denominato El Nino. Il ministero dell’Ambiente di Nairobi fornirà le piantine e la ministra, Roselinda Soipan Tuya, fa un riferimento quasi poetico: “È la giornata del ‘contributo del colibrì'”, il piccolo uccello che simboleggiano l’amore per l’ambiente, la bellezza e la resilienza.
Due
Ogni keniota viene incoraggiato a piantare almeno due piantine, oltre quelle che verranno piantumate in aree pubbliche designate, raggiungendo l’obiettivo per la giornata di 100 milioni di piante. La ministra Tuya ha affermato che l’operazione continuerà oltre la festività, con 500 milioni di alberi piantati entro la fine della stagione delle piogge a dicembre. Ed è stato re Carlo III d’Inghilterra, la scorsa settimana in Kenya per la sua prima visita in una nazione africana da quando è salito al trono, a complimentarsi con il presidente keniano, William Ruto, che ha fatto del ripristino del paesaggio e dell’ecosistema una priorità del suo programma.
App
L’intero programma di piantagione potrà essere monitorato attraverso l’app “JazaMiti”, destinata anche a fornire indicazioni sulle specie di alberi più adatte in base al territorio. Alcune organizzazioni ambientaliste hanno tuttavia criticato il governo di Nairobi per non essere riuscito a battere il disboscamento illegale. L’esecutivo ha confermato l’impegno contro il traffico illegale di legname, indicando però la possibilità di sfruttamento del 5% delle foreste statali a scopi commerciali, per soddisfare la domanda locale di legname e per creare posti di lavoro.