
Nonostante si tenesse a Nashville, il dibattito finale per le presidenziali Usa 2020 è stato meno folk del primo match tra Donald Trump e Joe Biden. Insomma, più politica e meno fuoco e fiamme. Con il presidente repubblicano in corsa per un secondo mandato e lo sfidante ex vicepresidente democratico che hanno parlato in modo più pacato e concerto. Nodo centrale il Covid, ma non sono mancati gli scambi sulle rispettive magagne personali. La minaccia dell’attivazione del pulsante di silenziamento dell’audio ha avuto l’impatto desiderato. I candidati non si sono dati sulla voce e il pubblico ha potuto concentrarsi più sui contenuti, che non sui colpi bassi. Sicuramente però il dibattito all’ultimo insulto di Cleveland sarà quello che i libri di storia ricorderanno di questa campagna elettorale.
Impatto
Tutto da valutare l’impatto dell’ultimo duello a colpi di fioretto sugli elettori, quando già oltre 45 milioni di americani hanno votato. Trump ha conservato un aplomb più presidenziale del solito e Biden, soprannominato dal suo avversario Sleepy Joe, si è mostrato pronto e appassionato nelle argomentazioni. Il presidente aveva bisogno di una vittoria netta, ma non l’ha ottenuta. Tre sondaggi istantanei – CNN, Data Progress e US Politics – hanno dichiarato Biden vincitore. L’ex vice di Obama resta in testa anche nei sondaggi nazionali, tuttavia ciò non rappresenta necessariamente quello che sarà il risultato finale. Sui social la vera ‘vincitrice’ è risultata la moderatrice, Kristen Welker, giornalista afroamericana della NBC di 44 anni.
Immune
Nel confronto Trump ha difeso la sua risposta alla pandemia. Ha vantato il fatto di essere ormai “immune” e ribadito che avere il vaccino è questione “di settimane”. Quando si è sbilanciato ad affermare che gli americani stanno “imparando a convivere” con la malattia, ho offerto a Biden un clamoroso assist: “Dice che stiamo imparando a conviverci -ha replicato il democratico -, mi sembra che le persone stiano imparando a morire”. E dallo staff democratico si sottolinea come “chiunque sia responsabile di 220mila americani morti non dovrebbe essere presidente”. Il presidente ha poi rilanciato le accuse secondo cui Biden avrebbe tratto profitto dagli affari di suo figlio Hunter in Ucraina e Cina. Lo sfidante dem non solo ha negato categoricamente, ma ha incalzato il tycoon sulle tasse non pagate e sui suoi legami commerciali e finanziari in Cina.
Petrolio
La differenza ideologica tra i due contendenti è emersa netta su una questione economico-ambientale che oggi divide gli americani, quasi come il tema del razzismo. Biden si è schierato per una “transizione” dall’energia basata sul petrolio alle energie rinnovabili. Un tema difficile per gli Usa, tanto che gli strateghi repubblicani si sono subito fregati le mani. Trump ha replicato secco: “Fondamentalmente quello che sta dicendo è che distruggerà l’industria petrolifera”. Certo in Texas, Pennsylvania, Ohio, ci sono in ballo voti decisivi, ma c’è anche l’America che ha scelto le auto ibride e le case a basso consumo energetico e ci sono grandi compagnie petrolifere che hanno cominciato a investire nel solare e nell’eolico.