Zelensky a Roma, “Grazie Italia”. Meloni “Scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina”

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“Scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina”.

Così Giorgia Meloni ha riconfermato il sostegno italiano a Kiev, un sostegno contro l’aggressione russa che è “a 360 gradi”, compresi quindi anche gli aiuti militari.

La premier ha parlato nel punto stampa a palazzo Chigi dopo l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha iniziato da Roma un tour europeo con prossima tappa prevista a Berlino dal Cancelliere Scholz. Il leader ucraino si è trattenuto due ore nella sede del governo: un’ora per un faccia a faccia con la premier, in inglese, senza interpreti; un’altra ora per una colazione di lavoro presenti nella delegazione italiana il vicepremier Tajani e il ministro Crosetto.

Zelensky era appena uscito dal Quirinale dove aveva avuto un colloquio con Sergio Mattarella. Anche dal capo dello stato Zelensky aveva sentito ribadire la più ampia e completa solidarietà da parte dell’Italia al suo paese Ed era pronto a muoversi di nuovo, in una Roma completamente blindata, per il momento forse più importante e delicato della sua missione: varcare il Portone di bronzo per incontrare papa Francesco impegnato, ormai è certo, nel tentativo di avviare una trattativa per una tregua o almeno per un cessate il fuoco nella guerra tra Russia e Ucraina (non a caso il pontefice ha donato a Zelensky un ramoscello d’ulivo).

Un abbraccio caloroso tra Meloni e Zelensky all’arrivo del leader ucraino nel cortile di palazzo Chigi e poi, dopo il colloquio, davanti ai giornalisti, due brevi speech per riassumere gli argomenti trattati, dal ribadito sostegno italiano senza se e senza all’autodifesa ucraina dall’esercito russo (ma anche per la ricostruzione del paese martoriato dal conflitto), alla situazione sul terreno, alla pace “giusta” che va perseguita secondo i dieci punti proposti da Kiev, alle sanzioni contro Mosca, al problema angoscioso delle migliaia di bambini ucraini ‘deportati’ in Russia, all’adesione di Kiev all’Unione Europea e al passo successivo dell’avvicinamento dell’Ucraina alla Nato, problema molto più delicato che Mosca osteggia e che è stato uno dei motivi che hanno indotto Putin a dare il via all’operazione militare speciale.

Da Zelensky che la premier italiana ormai considera un “amico”, e che si è detto convinto che l’Italia in questa guerra stia “dalla parte giusta”, sentiti ringraziamenti al nostro paese: “Giorgia, ti ringrazio per la possibilità di essere in questo bellissimo Stato con una grande storia, sono qui per stringerti la mano e ringraziare per aver dato rifugio ai cittadini ucraini, non lo dimenticherò mai”. E ancora: “Sono qui per ringraziare l’Italia. Vorrei abbracciare gli italiani uno a uno per il sostegno che ci è stato continuamente offerto a tutti i livelli e che non è mutato con i governi (Draghi e Meloni). Abbiamo con l’Italia valori comuni. Noi siamo per la pace, la nostra vittoria è la pace. Siamo aperti a tutti i contributi internazionali ma la guerra la stiamo subendo sul nostro territorio e la pace deve prevedere la giustizia su tutto il nostro territorio”. In piena sintonia la risposta della premier: “L’Italia, in raccordo con i principali alleati, continuerà a fornire il supporto necessario, anche militare, affinché si arrivi a una pace giusta per l’Ucraina, che potrà esserci solo se la Russia cesserà le ostilità”.

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