
Il 25% degli italiani, uno su quattro, ha scelto per l’estate post emergenza Coronavirus le vacanze vicino casa. La meta sarà nella regione di residenza, è quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixè ,in occasione della presentazione del rapporto “Piccoli comuni e cammini d’Italia” della Fondazione Symbola con Ifel. Nonostante il via libera agli spostamenti su tutto il territorio nazionale e all’estero, la scelta di una vacanza più ‘casalinga’ coinvolge una fetta importante di popolazione da nord a sud della Penisola.
Volano Il ritorno alla vacanza a ‘km zero’ rappresenta una importante speranza per il turismo nazionale, che vale 102 miliardi di euro l’anno. Gli operatori prevedono anche un effetto volano per l’economia enogastronomica, profondamente colpita dalla pandemia, con la chiusura dei ristoranti che è costata circa 1,5 miliardi di mancati introiti. Accanto a mare, montagna, arte, tradizione, cultura e storia, la scoperta del cibo e dei vini locali costituisce il vero valore aggiunto delle vacanze ‘Made in Italy’, con circa 1/3 del budget delle famiglie destinato proprio all’alimentazione.
No affollamenti In questo quadro sagre ed eventi enogastronomici e folkloristici, oltre a raccontare le bellezze del Paese e le sue tradizioni, rappresentano un’opportunità per contribuire allo sviluppo del turismo di prossimità, alla riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori anche nelle campagne italiane, alleggerendo gli affollamenti nei luoghi turistici più battuti. “Più del 90% delle produzioni tipiche nazionali – ricorda Coldiretti – nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di 5 mila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo pure dall’impegno dalle imprese agricole per la salvaguardia delle colture storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari”.
Biologico L’Italia è leader mondiale del turismo enogastronomico, grazie anche al primato dell’agricoltura più ‘green’ d’Europa, con 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario, 415 vini Doc/Docg, 5.155 prodotti tradizionali regionali censiti e la leadership nel biologico, con oltre 60mila aziende agricole di questo tipo e un vero primato globale nel campo della sicurezza alimentare.