Seconda ondata, Natale senza brindisi e tavolate costa 1,2 mld a settore vino

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Vino brindisi
(foto di vbosica da Pixabay)

Un Natale e un Capodanno senza brindisi o con festeggiamenti ‘prudenti’ potrebbero costare 1,2 miliardi di euro al settore del vino e degli spumanti. Si tratta della cifra spesa lo scorso anno dagli italiani per imbandire con vini e spumanti, in casa e fuori, le tradizionali maxi tavolate delle feste. Di fronte all’invito del premier, Giuseppe Conte, a festeggiare il Natale, ma “con prudenza”, la Coldiretti ha fatto due conti.

Coprifuoco

Le feste di fine anno fanno registrare tradizionalmente il massimo di domanda di spumanti e vino italiani. A pesare sulle festività di fine anno nel 2020 ci saranno i lockdown per ristoranti e locali pubblici, ma anche il divieto alle feste private e ai tradizionali veglioni, così come i limiti posti agli spostamenti, dal coprifuoco all’invito a non ricevere in casa persone non conviventi. Il risultato previsto è un taglio netto dei brindisi e dei consumi, rispetto ai circa 74 milioni di tappi di spumante fatti saltare nel 2019.

Sotto l’albero

Le previsioni negative sull’andamento del contagio preoccupano anche per i divieti imposti a sagre, feste paesane e mercatini natalizi che sono momenti importanti per l’acquisto di regali enogastronomici. Senza mai dimenticare l’impatto negativo della mancanza di turisti italiani e stranieri. Un danno ingentissimo considerato che – rileva Coldiretti, nell’ambito dell’incontro “Covid, la sfida del vino Made in Italy” – quasi 1/3 della spesa turistica nel Belpaese è destinata proprio all’enogastronomia. Il crollo delle spese per la tavola sotto l’albero rischia di dare il colpo di grazia ai consumi di vino degli italiani. Circa 4 cantine italiane su 10 (il 39%) registrano un deciso calo dell’attività, con un allarme liquidità.

Traino

Inoltre – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – è a rischio l’occupazione di 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere. Ad essere danneggiata è soprattutto la vendita di vini di alta qualità, che trova un mercato privilegiato di sbocco in ristoranti, alberghi e bar. Nel 2020 per il vino italiano di qualità si prevedono perdite di oltre il 40% delle vendite su questo importante canale di consumo. “La Coldiretti – rimarca il presidente, Ettore Prandini – è impegnata nella campagna #iobevoitaliano, ma serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni. Il vino rappresenta un elemento di traino dell’intero Made in Italy sui mercati mondiali”.

(foto di vbosica da Pixabay)

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