
La guerra contro l’Ucraina – doveva essere una passeggiata ma siamo arrivati al 209/mo giorno – gli sta andando male anzi malissimo e allora che fare?
Vladimir Putin ha tirato fuori un coniglio dal cilindro: et voilà, un bel referendum, come si era inventato nel 2014 per prendersi la Crimea, per annettersi in un colpo solo il Donbass e così poter agitare lo spettro dell’arma nucleare, sia pure tattica, da usare per rispondere al nemico (l’aggredito) nel caso osasse riprendersi quella parte del suo territorio occupato oggi dai soldati del Cremlino. Una volta annessa col referendum la regione ucraina e filo-russa del Donbass, se Kiev avanzasse sul terreno per riprenderne il controllo, Mosca considererebbe questa avanzata come un “attacco all’integrità territoriale russa” e si sentirebbe giustificata ad usare qualunque tipo di arma, anche batteriologica e nucleare…
“Così detta la dottrina della Federazione russa” ha detto serafico Dmitri Peskov, portavoce dello zar, come risposta alle preoccupazioni occidentali sulle temute nuove mosse (nucleari) di Putin. Mentre la Borsa di Mosca, subito dopo l’annuncio del referendum, crollava di oltre il 10% e la Duma approvava in fretta e furia una legge che condanna fino a 10 anni i renitenti alla leva, sembra per arginare la fuga dei giovani dal paese.
Atteso per stasera un discorso di Putin alla nazione.
Le consultazioni avranno luogo nel Donbass, Lugansk e nella regione di Kherson dal 23 al 27 settembre. Si svolgeranno anche nella parte del territorio occupato dai russi della regione ucraina di Zaporizhzhia dove c’è la più grande centrale nucleare d’Europa (lì si voterà in un solo giorno).
La reazione di Kiev e degli occidentali non si è fatta attendere. “Non riconosceremo mai il referendum che è una consultazione farsa e per questo inaccettabile” hanno sottolineato Washington, Parigi e Berlino quasi all’unisono. Per Zelensky si tratta di “un ricatto ingenuo”. Mosca, dicono a Kiev, “sa combattere solo contro bambini e persone pacifiche. Ecco come appare la paura della sconfitta. Il nemico ha paura, manipola primitivamente. L’Ucraina risolverà la questione russa. La minaccia può essere eliminata solo con la forza”.
Oggi si è avuta notizia che un ragazzo di 27 anni originario di Varese, Benjamin Giorgio Galli, volontario in Ucraina, è rimasto ucciso in combattimento, sembra nella zona di Kharkiv. Lo ha comunicato il papà Gabriel Galli. Il giovane aveva la cittadinanza olandese, dove si era trasferito con la famiglia negli ultimi anni. Galli era andato in Ucraina dall’Olanda passando dalla Polonia e si era unito alla prima Legione Internazionale di difesa dell’Ucraina. “Il vostro compagno è morto da eroe questa settimana”, ha scritto sui social il papà agli amici del giovane. Sul suo profilo Facebook, in cui il giovane compare in divisa e arma in pugno, le condoglianze alla famiglia e un messaggio in cui viene definito “eroe dell’Ucraina”.
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