La minaccia nucleare di Putin. Proteste in Russia, “In trincea mandateci lui”

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(foto da sito en.kremlin.ru)

“In trincea mandateci Putin!”. E’ uno degli slogan gridati oggi a Mosca da gruppi di giovani manifestanti in segno di protesta contro la “mobilitazione parziale” annunciata stamane da Vladimir Putin per rimediare uomini da mandare a combattere contro l’esercito ucraino.

L’obiettivo del presidente russo è di reclutare circa 300.000 soldati, tra riservisti e giovani, ai quali ha promesso una paga di 460 euro al mese. Ma di sicuro non c’è la fila… Molti giovani stanno cercando di uscire dal paese, i prezzi dei biglietti aerei per l’estero hanno toccato livelli proibitivi, “anche 10.000 dollari” dice chi è stato costretto a rinunciare, e l’Aeroflot non accetta più prenotazioni da passeggeri in età tale da poter essere chiamati alle armi o richiamati. Giovani sono scesi in piazza in 38 città della Russia, da Mosca a San Pietroburgo e, fino ad ora, secondo media indipendenti, sono stati 1.240 gli arresti effettuati da parte della polizia in assetto antisommossa. Coinvolte anche Ekaterinenburg, Ufa, Perm, Krasnojarsk, Irkutsk, Novosibirsk, Tomsk, Samara e Belgorod.

La mobilitazione parziale è stata decisa e annunciata dallo zar del Cremlino nel discorso alla nazione delle 8 di stamane, un discorso servito al presidente russo per minacciare l’Occidente e Kiev sull’uso che Mosca potrebbe fare dell’arma nucleare se si sentisse davvero minacciata (e anche per frenare la controffensiva ucraina che si sta dirigendo verso il Donbass, regione che Putin vuole annettere con i referendum organizzati in fretta e furia nelle prossime ore).

Una minaccia “irresponsabile” quella di Putin, ha detto subito il presidente americano Joe Biden intervenuto alle Nazioni Unite: una valutazione che rispecchia quella degli altri leader occidentali, da Scholz a Macron e Draghi. Convocata per stasera proprio alle Nazioni Unite una riunione straordinaria dei 27 ministri degli esteri dell’Unione europea. Per il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen serve un nuovo round di sanzioni contro la Russia. “Una minaccia irresponsabile quella del capo del Cremlino perchè – ha proseguito il capo della Casa Bianca – una guerra nucleare non la vince nessuno” e per questo non deve essere combattuta. Al Palazzo di Vetro anche la Cina è sembrata voler frenare l’alleato russo invitando tutti al dialogo. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenuto all’assemblea dell’Onu in video, quello di Mosca è un bluff: “Putin non userà mai l’atomica” e comunque Kiev non si fermerà nella riconquista dei suoi territori occupati dall’armata russa.

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