Tumore colon: è il secondo più diffuso in Italia, a marzo mese dello screening. AIGO, cruciale diagnosi precoce

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(foto account FB AIGO)

Il tumore del colon retto si è confermato in Italia anche nel 2022 al secondo posto tra i più diffusi, con oltre 48mila nuovi casi. Con un incremento dell’1.5% negli uomini e dell’1.6% nelle donne, complice la pandemia che ha ritardato gli screening preventivi. Si tratta della seconda causa di morte per tumore, con un totale di 20 mila decessi l’anno. AIGO, l’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri, ritiene cruciale la diagnosi precoce, attraverso un’efficace azione preventiva di controllo.

Sangue occulto

Lo screening colo-rettale ha risentito pesantemente del periodo pandemico con una riduzione di oltre il 50% dei soggetti che hanno effettuato il test di indagine primaria, la ricerca del sangue occulto nelle feci. Nelle regioni più virtuose per la prevenzione (Nord e Centro), lo screening del carcinoma colo-rettale in pochi anni si è dimostrato in grado di ridurre l’incidenza di oltre il 20% e della mortalità specifica di oltre il 30%. La prevenzione permette di individuare e rimuovere i polipi prima che degenerino o di fare diagnosi precoce. Serve comunque, rileva AIGO, “un’alleanza medico-paziente forte” per gli screening di massa periodici.

Guarigione

Secondo Marco Soncini, presidente AIGO e direttore area medica ASST di Lecco: “Stiamo parlando di un programma che interessa la popolazione di età compresa tra i 50 e i 70 anni, pari a circa 5 milioni di individui”. Le persone sopravvissute dopo una diagnosi di tumori del colon retto sono oltre 500mila, con una percentuale di guarigione fino al 90%. AIGO ricorda anche che comportamenti e abitudini hanno un ruolo di primo. Tra i fattori di rischio certi, vi sono una dieta poco sana (con eccesso di carni rosse, insaccati, farine e zuccheri raffinati e povera di frutta e verdura e fibre). E poi il sovrappeso, la scarsa attività fisica, l’eccesso di alcol e il fumo.

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