
Sono ormai centinaia i cittadini russi che stanno combattendo contro il regime di Vladimir Putin. Inquadrati militarmente dall’Ucraina, i combattenti sono stati protagonisti nei giorni scorsi dell’incursione nella regione russa di Belgorod, a circa 700 chilometri a sud-ovest di Mosca. I due gruppi principali sono la Freedom of Russia Legion e il Russian Volunteer Corps (RVC).
Telegram
La Legione è formata principalmente da militari disertori da unità dell’esercito russo. Secondo Ilya Ponomarev, ex membro della Duma di Stato russa contrario all’annessione della Crimea e portavoce del gruppo, i combattenti sono circa 500. Il Corpo è invece composto da volontari russi, che avevano iniziato a combattere a fianco dell’Ucraina già dal 2014. Il loro leader è Denis Nikitin. I due gruppi militari sono presenti sui social e, in particolare, su Telegram. Il Corpo dei volontari è più politicizzato su posizioni conservatrici di destra, intende battersi per “una Russia futura che viva in pace con tutte le nazioni che lo circondano”.
Civico
Il gruppo fa parte del Consiglio civico, una associazione di fuorusciti russi con sede a Varsavia, il cui volto pubblico principale è Anastasia Sergeyeva. Su YouTube, il Consiglio civile ha pubblicato videomessaggi rivolti a ceceni e circassi, esortandoli a battersi per l’indipendenza delle loro Repubbliche. La Legione è a-politica e dichiara di avere come obiettivo quello di “preservare una Russia unita e indivisibile entro i confini del 1991”. Prima del reclutamento i russi che hanno defezionato vengono sottoposti al test con la macchina della verità. Uno dei miliziani ha detto all’emittente tedesca DW: “È un sogno diventato realtà. Ora sono nella Legione della libertà della Russia”.
Raid
Il rilievo dell’operazione militare nell’area di Belgorod è stato valorizzato da Andriy Yuzov, dirigente dell’intelligence ucraina.Il 22 maggio scorso 2023, RVC e la Legione hanno lanciato un raid ampio in Russia, occupando alcuni villaggi al confine ucraino-russo. I video che circolano online mostrano uomini armati che affermano di battersi contro “il sanguinario regime putiniano al potere al Cremlino”. I miliziani russi filo-Ucraina sostengono di aver sequestrato armi, un veicolo corazzato, di aver fatto prigionieri e di aver lasciato il territorio russo dopo 24 ore di incursione. Nel corso degli scontri con le forze di Mosca, due combattenti RVC sono rimasti feriti. Più pesante il bilancio per la Legione, che ha avuto due miliziani uccisi e 10 feriti. L’Ucraina ha fornito supporto soltanto con forniture mediche, di carburante e di cibo.