
Contro i danni della pandemia che hanno causato un “crollo senza precedenti” delle economie europee in questo secondo semestre Christine Lagarde ha ricaricato il ‘bazooka’ di draghiana memoria e aumentato di altri 600 miliardi di euro la possibilità per la Banca centrale di acquistare titoli di debito dei paesi Ue. 600 miliardi che vanno ad aggiungersi ai 750 già stabiliti sempre in chiave anti-pandemia, per un totale di 1.350 miliardi: un intervento senza precedenti come consistenza per cercare di superare una crisi gravissima. Francoforte – ha detto la presidente della Bce – ha allungato anche l’orizzonte temporale in cui condurre gli acquisti di titoli, dalla fine del 2020 a giugno 2021 e, se non bastasse, “fino a quando la Bce non giudicherà che la crisi del coronavirus è finita”. La Bce ha anche lasciato invariati i tassi si interesse, con quello principale che rimane fermo a zero. Immediati e positivi gli effetti sullo spread: il differenziale Btp-Bund è sceso fino a 171 punti per poi attestarsi a 174, il livello più basso dal marzo scorso.