
Era il 5 luglio 1946, quando la spogliarellista Micheline Bernardini posò davanti ai fotografi a bordo di una piscina a Parigi, indossando il primo bikini. “Più piccolo del più piccolo costume da bagno”, venne inventato da un ingegnere meccanico, il francese Louis Réard. Era appena finita la Seconda Guerra mondiale e cominciava la Guerra fredda. Gli Stati Uniti testavano le loro bombe atomiche nell’atollo di Bikini nel Pacifico meridionale. Réard seppe cogliere la curiosità dell’opinione pubblica, dirottandola sul suo costume da bagno a due pezzi che lasciava scoperto l’ombelico, con un abile gioco di parole: “Il bikini, la prima bomba anatomica”.
Due pezzi
In realtà, nella storia dell’umanità capi d’abbigliamento succinti avevano già fatto parte della moda femminile. Famosissimo il mosaico delle ginnaste romane in due pezzi risalente al IV secolo d.C, rinvenuto in Sicilia nella Villa del Casale di Piazza Armerina. Ma il moderno bikini non ebbe vita facile. I quattro triangoli di stoffa tenuti assieme da un esile cordoncino, che mostravano più di quanto non nascondessero, dovettero battere l’opposizione dei guardiani della morale, bigotti e puritani. Se nel 1949 la foto di una pinup come Marilyn Monroe in due pezzi apparve in mostra al Brooklyn Museum, negli anni Cinquanta i bikini furono proibiti al concorso per Miss Mondo. Vietati in spiaggia in Italia, Spagna, Portogallo, sulla costa atlantica della Francia e in diversi Stati degli USA.
Bardot
Tuttavia, dalla Costa Azzurra nel 1953 fecero furore le foto di una giovanissima Brigitte Bardot in bikini sulla spiaggia di Cannes. La rivoluzione guadagnò terreno di pari passo con la crescente emancipazione delle donne, assieme ad altre icone dalla minigonna di Mary Quant alla pillola anticoncezionale. Anche le donne oltre la Cortina di ferro andavano pazze per il nuovo costume da bagno. Nella Germania dell’Est prese piede, autoprodotto, il bikini all’uncinetto. Decisivo fu il cinema. Ursula Andress apparve nel 1962 in un ormai classico bikini bianco, splendida ‘Bond girl’ in “Agente 007-Licenza di uccidere”. Raquel Welch indossava un due pezzi in pelle finto preistorico nel film “Un milione di anni fa”. È stato un susseguirsi di immagini di donne belle e famose da Anita Ekberg a Sophia Loren e poi le top model da Claudia Schiffer a Linda Evangelista, a Naomi Campbell.
Tanga
Le mode hanno portato alla ribalta costumi ancora più succinti, come il tanga brasiliano o l’ardito monokini o topless. Oppure più castigati, come la versione per i paesi islamici, il burkini disegnato dalla stilista libanese-australiana, Aheda Zanetti. In ogni caso dopo 75 anni resta il fatto che ogni estate donne di ogni età e corporatura si sottopongono con entusiasmo alla prova costume, per poter indossare il bikini preferito sulle spiagge di tutto il mondo.