La missione UNIFIL delle Nazioni Unite in Libano vede impegnati oltre 10 mila militari e 800 civili, provenienti da 48 Paesi. Il loro compito è di assicurare il rispetto della fine delle ostilità con Israele, dare assistenza alle Forze Armate libanesi, nonché di supportare la popolazione locale con progetti di sviluppo sociale, culturale e territoriale. In Libano convivono identità religiose, culturali ed etniche di diverse e proprio la multiculturalità dei Caschi blu facilita la capacità di interagire con le “diversità” presenti, interpretandone esigenze ed aspettative.
Market Walk
La missione italiana, a guida Brigata “Aosta”, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL. Al comando il generale di divisione, Giuseppe Bertoncello, al suo terzo mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite. Nell’area in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 Paesi, oltre mille sono gli italiani. Le “Market Walk” sono i pattugliamenti a piedi nei luoghi di mercato, all’interno dei villaggi situati nell’area di operazioni. Le “Community Engagement Walk”sono attività svolte da personale militare specializzato nel contatto con la popolazione civile, con lo scopo di far comprendere alla comunità locali i pilastri della missione. Infine, i “Key Leader Engagement”, ovvero gli incontri che i comandanti dei reparti UNIFIL ai vari livelli svolgono con i rappresentanti delle autorità civili e religiose del Libano del Sud.
Impegno
Questo impegno nel multiculturalismo, nell’accettare e comprendere culture differenti l’una dall’altra, pur mantenendo ciascuna la propria peculiarità, contribuisce a far crescere e a consolidare la ricerca di pace e stabilità. La missione italiana, in particolare, punta sull’aggiornamento costante dei propri operatori, perseguita anche con attività di team building e valorizzando la diversa prospettiva di genere. Le attività svolte in Libano sono condotte sotto il coordinamento del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), organo di staff del capo di Stato Maggiore della Difesa, guidato dal generale di Corpo d’armata, Francesco Paolo Figliuolo.