Il Senato degli Stati Uniti ha approvato in via definitiva l’accordo bipartisan, raggiunto con il forte impegno del presidente Joe Biden, per innalzare il tetto del debito e evitare il rischio di default. L’intesa era stata raggiunta con lo speaker repubblicano della Camera, Kevin McCarthy. Il disegno di legge alza il limite del debito pubblico a 31mila 400 miliardi di dollari. L’aula del Senato ha detto sì con un voto di 63 contro 36, dopo mesi di disaccordi tra democratici e repubblicani.
Bipartisan
Il presidente Biden parla di una scelta importante per “proteggere il progresso economico duramente guadagnato e prevenire il default”. Insieme di senatori “hanno dimostrato ancora una volta che l’America è una nazione che rispetta i suoi obblighi e lo sarà sempre. Questo accordo bipartisan è una grande vittoria per la nostra economia e per il popolo americano”. Il capo della Casa Bianca rivendica con positività il ruolo dell’impegno pubblico nella creazione di “buoni posti di lavoro, alimentando una rinascita nel settore manifatturiero, ricostruendo le nostre infrastrutture e facendo avanzare l’energia pulita”. Questo in parallelo con i programmi di assistenza sanitaria e di sicurezza pensionistica e nei settori dall’istruzione, della sicurezza pubblica e in favore dei veterani di guerra, finanziando completamente le loro cure mediche. Il presidente ha dichiarato firmerà la legge il prima possibile.
Sollievo
Il disegno di legge era stato approvato alla Camera dei rappresentanti mercoledì scorsi con 314 voti contro 117, con l’opposizione accanita ridotta agli ultrà trumpiani. Non sono mancate prese di distanza anche da parte dei duri e puri della sinistra dem. Al Senato a votare contro all’accordo è stato il guru della sinistra, Bernie Sanders. Il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, ha invece commentato: “L’America può tirare un sospiro di sollievo, perché in questo modo stiamo evitando il default”. Il compromesso era l’unica alternativa al vero tumulto economico che si sarebbe prodotto sia a livello nazionale che internazionale. Il default USA avrebbe avuto inevitabili ricadute globali, incidendo sui prezzi e sui tassi d’interesse anche in altri Paesi. Immediatamente positiva la risposta dei mercati. A Wall Strett hanno puntato verso l’altro gli indici borsistici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq.