
E’ a San Vittore accusato di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, oltre che di interruzione di gravidanza senza consenso, Alessandro Impagnatiello, il barman trentenne dell’Armani Bamboo bar, l’uomo che ha confessato di aver ucciso a coltellate nella serata di sabato scorso la fidanzata incinta di sette mesi, Giulia Tramontano, ventisettenne, e di aver tentato un paio di volte di bruciarne il corpo prima con l’alcol e poi con la benzina – cercando su Internet il modo per farlo – prima di inscenare la storia di una fuga della ragazza.
Ha confessato in una caserma dei carabinieri dove era sato chiamato per spiegare alcune incongruenze nella denuncia di scomparsa di Giulia. E’ crollato don un lungo interrogatorio. Il suo castello di bugie, lo stesso che aveva messo in crisi il suo rapporto con Giulia e sul quale si sosteneva anche la nuova relazione con un’altra ragazza (tecnicamente l’amante), è venuto giù di botto incalzato da magistrati e poliziotti che hanno smontato le sue invenzioni in tempi rapidissimi. Alessandro non ha retto alle contestazioni ed ha ammesso il delitto della fidanzata incinta portando gli investigatori dove aveva nascosto il corpo, dietro un box-garage a poche decine di metri dalla loro casa.
Un assassinio orribile, un altro femminicidio, avvenuto nell’appartamento della coppia a Senago, vicino Milano. Nessuno ha visto o sentito niente ed ora è un florilegio dei soliti commenti dei vicini: “Era un pravo ragazzo, nessuno poteva immaginare una crudeltà del genere da quella faccia d’angelo…”. Eppure quel “bravo ragazzo” è stato capace di imbastire mille storie diverse per coprire la sua doppia vita e, alla fine, incastrato da Giulia nel momento in cui ha scoperto le sue falsità, non ha esitato a colpirla con due-tre coltellate uccidendo lei e il figlio, anche suo, che portava in grembo. La ragazza con cui aveva intessuto una relazione poi ha contribuito a smascherarlo raccontando dei messaggi di Alessandro proprio nell’ora dell’omicidio, messaggi telefonici in cui il “bravo ragazzo” implorava di incontrarlo perchè “ora era libero”. Si è insospettita, preoccupata, e non gli ha aperto la porta come le veniva chiesto alle due della notte tra sabato e domenica. E forse con quella decisione si è salvata.
Alessandro è accusato di omicidio premeditato, pena prevista l’ergastolo. Non potrà inventarsi altro o scaricare su altri, sulla stessa Giulia, le sue colpe. Secondo la Pm Alessia Menegazzo “l’uomo ha cercato online come uccidere e come disfarsi del corpo della sua compagna”. Il giovane e rampante barman aveva deciso di ucciderla già prima dell’ultima discussione sul suo tradimento con Giulia. E poi si è semplicemente dimenticato di cancellare dal pc la cronologia delle sue particolari ricerche…