
Virginia Raggi vuole tentare il bis. Grillo l’appoggia con un romanesco “Daje” sul suo blog – sembra in sintonia con Di Maio e Di Battista – ma il Pd non fa sconti alla sindaca di Roma e boccia seccamente la sua ricandidatura per un nuovo mandato, lasciando capire di voler appoggiare nella corsa per il Campidoglio un altro cavallo, se suo si vedrà. Il centrodestra ironizza sulla decisione della sindaca mostrando di fregarsi le mani per l’annuncio della Raggi che, povera lei, “verrà giudicata dai romani” ma non scopre le carte e alla giocata della Raggi non risponde per ora con il nome del ‘suo’ candidato. Insomma se non altro la mossa della sindaca ha anticipato di fatto – manca un anno al voto – i tempi della campagna elettorale spiazzando gli avversari di destra e di sinistra che ancora non paiono pronti ai blocchi (come alternativa il Pd pensa alla Cirinnà? E il centrodestra si compatterà o no sulla Bongiorno?) al di là della convergenza oggettiva contro l’attuale sindaca, e invitando il Movimento Cinquestelle a riflettere e confrontarsi con il ‘tema dei temi’ e cioè il limite del doppio mandato per gli amministratori grillini.
“Il mondo cambia” ha detto recentemente il reggente, Crimi, affrontando il tema della permanenza del vincolo che rischia di far fuori, tra gli altri big, sindaci grillini come la Raggi, appunto, o la Appendino. I Cinquestelle fanno dunque quadrato intorno alla Raggi, da Grillo in giù salvo qualche mal di pancia di esponenti locali, ma il Pd la pensa diversamente, boccia il Raggi-bis e lo dice a chiare lettere: “La Raggi ha annunciato la sua ricandidatura promuovendo il suo operato. Nulla di personale ma noi diamo un altro giudizio. Roma merita di più e qualcosa di molto diverso da questi anni. Per questo il Pd lavora per costruire un progetto alternativo” scrive in un tweet il vicesegretario dem Andrea Orlando.