
Dopo essere stati vent’anni in Afghanistan, ora come l’Europa abbiamo l’obbligo morale di aiutare quel paese e chi ne vuole fuggire.
La pensa così Mario Draghi che ha affrontato l’argomento intervenendo ad un forum del G20 a Bologna. “Negli ultimi giorni, stiamo assistendo a immagini che ci riportano agli anni più bui nella storia dell’Afghanistan. In particolare, alle donne, che negli scorsi venti anni avevano riacquistato diritti basilari, come quello all’istruzione, oggi rischia di essere vietato persino di praticare sport, reprimendo altresì la loro rappresentanza nel governo” ha detto il premier.
Poi ha aggiunto: “Come comunità internazionale abbiamo un obbligo morale verso un Paese in cui siamo stati per venti anni. Un obbligo di aiuto umanitario, di prevenzione del terrorismo, di sostegno alla tutela dei diritti umani”. “L’altro dovere che abbiamo come Occidente, e in particolare come Europa – così il premier ha proseguito il suo ragionamento – è la tutela di chi decide di lasciare l’Afghanistan. L’Italia ha aiutato circa 5.000 cittadini afghani a fuggire dagli enormi rischi a cui erano esposti. È stato uno sforzo significativo, di cui dobbiamo essere orgogliosi, ma che non può esaurirsi ora. L’ Ue non deve ignorare il dramma di queste persone, né la portata storica di questi eventi. Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza di questa crisi e dei valori che diciamo di rappresentare”.
Infine un accenno alla religione che “non deve essere mai strumentalizzata”. “Nei casi peggiori, è stata usata per giustificare la violenza, la privazione dei diritti fondamentali, o indirizzare il favore popolare verso fini politici molto terreni”. Ma “al terrore, alla sopraffazione anche subdola che vuole privarci dei nostri valori in nome della religione dobbiamo opporci” ha concluso Draghi.