Alllarme freddo: nel 2023 la povertà energetica in Italia ha colpito 950mila minorenni  

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(bambini in povertà energetica)
(foto da Pixabay)

Allarme di Save the Children sull’aggravarsi della povertà energetica e delle disuguaglianze: quasi una famiglia con minori su dieci in Italia (più 1 su 8 al Sud e 1 su 12 al Nord) non è in grado di accedere ai servizi energetici di base. Dunque in Italia il 10% delle bambine, bambini e adolescenti vivono in condizioni di povertà energetica. Questi dati allarmanti emergono da un’elaborazione realizzata dall’Osservatorio italiano sulla Povertà Energetica (OIPE) per Save the Children. Secondo questa analisi, sono, infatti, ben 950mila i minorenni che stanno affrontando le temperature particolarmente rigide dell’inverno, in condizioni di estremo disagio. Si tratta di bambine e bambini che vivono in famiglie in condizione di povertà energetica. Ovvero quelle famiglie il cui livello dei consumi è inferiore alla soglia di povertà e che hanno un’incidenza della spesa per i consumi energetici più alta della media, oppure hanno una spesa nulla per il riscaldamento. Questo fenomeno, che ha conseguenze importanti sul benessere fisico e mentale dei minori e sulla loro crescita colpisce, in particolare, le famiglie che non riescono a fronteggiare i rincari delle bollette per l’elettricità e il riscaldamento e che sono alle prese con le basse temperature di questi giorni.

Più colpite le famiglie straniere

Tra le famiglie con minori, alla fine del 2021, ultimo dato disponibile, l’incidenza della povertà energetica era pari al 9,3%, maggiore rispetto all’incidenza tra le famiglie in generale (8,5%). Il fenomeno è maggiormente diffuso nel Mezzogiorno: più di una famiglia su otto con minori (12,3%) non riesce ad accedere a beni e servizi energetici essenziali o spende troppo in relazione alle proprie disponibilità. Più contenuto, invece, nelle regioni del Nord, dove colpisce circa una famiglia su dodici (l’8,3% delle famiglie con minori) e del Centro (il 6,2% delle famiglie con minori). In generale, la povertà energetica colpisce maggiormente le famiglie con minori in cui la persona di riferimento è straniera, con un’incidenza della povertà energetica 2,5 volte più alta rispetto alla popolazione di riferimento (in valori assoluti circa 162 mila famiglie). L’andamento dei prezzi energetici rischia di peggiorare la situazione in cui vivono tante bambine, bambini e adolescenti in Italia, aggravando ulteriormente le disuguaglianze. 

Inflazione e costi energetici

I dati definitivi sui prezzi al consumo dell’Istat per il 2022 mostrano come l’impatto dell’inflazione sia stato più marcato per le famiglie meno abbienti. Attestandosi al 12,1%, ben cinque punti percentuali in più rispetto all’effetto sulle famiglie con maggiore capacità di spesa (per le quali è pari al 7,2%). Le differenze di impatto tra i due gruppi di famiglie sono da ricondurre quasi interamente all’andamento dei prezzi dell’energia. Il cui effetto nell’ultimo trimestre del 2022 è aumentato dell’86,2% per le famiglie più povere e del 60,7% per quelle con maggiore capacità di spesa. Le quali destinano una quota minore del loro bilancio a tali beni (meno della metà rispetto alle famiglie meno abbienti). Al riguardo, la direttrice del Programma Italia  – Europe Save the Children, Raffaella Milani ha dichiarato: “Nonostante la buona notizia della recente diminuzione dei costi del gas, grazie a un autunno piuttosto mite a all’utilizzo di fonti alternative, la povertà energetica rimane una questione aperta nel nostro Paese. La riduzione a gennaio si confronta con un livello dei prezzi che è ancora quasi tre volte superiore, nel caso dell’elettricità, e più di due volte, nel caso del gas, rispetto a luglio 2021. Sappiamo ormai fin troppo bene che la povertà dei minori pervade tutte le dimensioni della loro vita. Quando parliamo di povertà energetica, alimentare o di disagio abitativo, ci riferiamo alla concreta possibilità di un’alimentazione adeguata, a spazi per studiare e riposare, alla possibilità di riscaldarsi. In altri termini alla possibilità di un sano sviluppo di bambine, bambini e adolescenti. Un intervento di contrasto alla povertà minorile quindi non può che tenere conto di tutte queste dimensioni, in un piano strategico e organico che metta al centro delle misure, anche quelle che contrastano la povertà energetica, i diritti di bambine e bambini”.

Emergenza nazionale

Quando si pensa alla povertà energetica, alle difficoltà che le famiglie più povere affrontano durante l’inverno per ripararsi dal freddo, per accedere al minimo paniere energetico di luce e gas, la mente va ai Paesi in via di sviluppo. Ma la situazione italiana degli ultimi anni ha dimostrato che non è così. A causa della pandemia da Covid-19 e agli aumenti astronomici di luce e gas negli ultimi due inverni, le famiglie italiane hanno dovuto fare fronte a difficoltà economiche più estreme rispetto agli anni precedenti. Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, nel mondo una persona su 5 non ha accesso ai normali mezzi di elettricità. Come l’elettricità per cucinare e il gas per scaldare le case dal freddo. E ben 3 miliardi di persone nel mondo dipendono ancora da carbone e carbonella o concime animale per scaldarsi e cucinare. Ad oggi nelle aree più periferiche ed emarginate in Italia la situazione è di grave disagio sociale. La condizione di estrema difficoltà economica delle famiglie più povere dimostrano che nel nostro Paese l’emergenza energetica è un male nazionale, con differenze non essenziali tra nord e sud Italia.

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