
Il giorno dopo la sconfitta alle Regionali e alla vigilia di un tormentato congresso, con i quattro candidati in piena bagarre per conquistare la segreteria, nel Pd è scoppiato un altro caso che sta alimentando polemiche interne: quello degli ‘elogi’ di Letta e Bonaccini alla premier.
Non sono stati pochi i dem infatti – a partire da Orlando per finire alla Schlein – che sono trasaliti dopo aver letto un servizio del New York Times sui primi 100 giorni del governo Meloni all’interno del quale c’è un’intervista al segretario uscente Enrico Letta con una serie di ‘elogi’ alla presidente del Consiglio (quella che prima del voto politico di settembre lo stesso Letta definiva una minaccia per la democrazia italiana).
Sull’autorevole NYT Letta ora dice che “la signora Meloni è stata meglio di quanto ci aspettassimo sulle questioni economiche e finanziarie”. La premier, per Letta, “ha abbandonato la sua dichiarata aggressività nei confronti dell’Unione Europea, decidendo di “seguire le regole” ed evitando di “commettere errori”. “La realtà è che è forte”, ha aggiunto. “È in quella luna di miele piena, senza alternativa all’interno della maggioranza e dell’opposizione divisa”. Poche ore dopo gli ha fatto eco il potenziale futuro segretario del Pd Stefano Bonaccini per il quale la Meloni “non è una fascista, è una persona molto capace”. “Ha idee molto diverse dalle mie, dovrà dimostrare di essere all’altezza di guidare il governo italiano. Usiamo misura nelle critiche perchè sono appena arrivati, noi ci siamo stati quasi ininterrottamente per undici anni” ha aggiunto.
Quanto basta per farne un caso con la sinistra del partito all’attacco (Orlando e Schlein) e animare una polemica intern che il Nazareno ha cercato subito di spegnere parlando di “fraintendimenti”.
“C’è qualcosa che non va” ha detto l’ex-ministro Orlando. “Mettiamoci d’accordo compagni e amici. Se sosteniamo, io credo in modo sacrosanto, che la manovra di bilancio incentiva l’evasione, non aiuta l’economia reale e premia le rendite, colpisce i poveri e non affronta la crisi salariale. Se diciamo che il decreto Ong è contro la Costituzione, i trattati internazionali e il senso stesso di umanità. Se diciamo che esponenti del governo, coperti dalla premier, si sono resi responsabili di comportamenti gravi e di un utilizzo inaccettabile delle istituzioni contro l’opposizione. Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo?”. Anche la Schlein, candidata alla segreteria, ha ribadito il suo giudizio completamente negativo sul governo Meloni “che sta facendo male e che in Europa rischia di isolarci gettandoci tra le braccia del gruppo Visegrad”.
Smorza le polemiche e parla di fraintendimenti sulle parole del segretario uscente una nota del Nazareno: “Orlando travisa frase Letta su Meloni”. “Dispiace – dice la nota – che Andrea Orlando travisi completamente le dichiarazioni di Enrico Letta al New York Times ai fini di una polemica interna che non ha alcun fondamento. Il segretario si è limitato ad esprimere al quotidiano statunitense un giudizio positivo, che peraltro conferma, sul fatto che la premier Giorgia Meloni non ha infranto le regole di bilancio e le regole dell’euro, a differenza di quanto negli anni aveva detto di fare. Basta del resto leggere per intero l’articolo, con i virgolettati testuali, perchè non sorgano fraintendimenti”.