
Bene l’impostazione e le tempistiche della legge delega di riforma fiscale approvata dal Consiglio dei ministri e ora all’esame del Parlamento. Ma sono sotto osservazione il concordato preventivo e la razionalizzazione dell’istituto dell’interpello. Questo in sintesi il parere contenuto in una memoria inviata dall’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) e da Confassociazioni alla Commissione Finanze della Camera. Su questi temi si era avuto un confronto, a margine di un convegno sulla riforma del fisco, tra il presidente della Commissione Marco Osnato (FdI) e il presidente INT, Riccardo Alemanno, che ricopre anche la carica di vicepresidente vicario di Confassociazioni.
Collaborazione
La collaborazione tra INT e Confassociazioni nasce dall’esigenza di evidenziare le attuali criticità del sistema fiscale, emerse anche dalle osservazioni fatte pervenire dalle diverse Associazioni professionali aderenti alla Confederazione, presieduta da Angelo Deiana. Il gruppo di lavoro che ha elaborato la memoria comprende, oltre allo stesso Alemanno, il vicepresidente INT e segretario generale dell’Osservatorio sulla fiscalità di Confassociazioni, Giuseppe Zambon; Edoardo G. Boccalini, segretario INT; e i consiglieri nazionali INT, Salvatore Cuomo e Paola De Maio. La memoria inviata alla Commissione riprende le dieci priorità dell’INT per la riforma del sistema fiscale e propone alcune riflessioni valutative. Il documento è soltanto una prima analisi della Delega di riforma fiscale e i contenuti saranno approfonditi e implementati nel corso dell’iter parlamentare e soprattutto all’emanazione dei decreti attuativi.
Strutturale
Per INT, ha rimarcato il presidente Alemanno “la riforma deve essere strutturale e basata sui seguenti capisaldi: certezza e stabilità normativa, semplificazione, riduzione della pressione fiscale ed equità”. Sul fronte del contrasto dell’evasione, arriva l’indicazione di introdurre strumenti per la “contrapposizione interessi tra le parti”. Alemanno ritiene la riforma “non più rinviabile, per migliorare il rapporto fisco-contribuente (famiglie e settore produttivo) e anche per dare credibilità agli investitori esteri e ai mercati finanziari”. Una linea confermata dal presidente Deiana: “Confassociazioni è un contenitore di professionalità in tutti i settori della vita economica e sociale del Paese. In questo importante frangente non potevamo che affidarci a chi con la materia fiscale si confronta ogni giorno e ha dimostrato negli anni di saper ben evidenziare le concrete esigenze di una riforma, che deve porre al centro la tutela e gli interessi dei cittadini-contribuenti”.