Renzi può dirsi soddisfatto: nella ‘guerra’ contro i Pm della Procura di Firenze che indagano sulla fondazione Open il Senato oggi si è schierato a maggioranza al suo fianco dicendo sì al conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale, come chiedeva l’ex-premier e leader di Italia Viva.
Ma la maggioranza si è divisa: a favore della relazione del leader di Italia Viva infatti ha votato il Pd ma parere contrario è stato espresso da Cinquestelle e da Leu. Secondo Renzi i Pm, che lo accusano di finanziamento illecito ai partiti, nella loro inchiesta hanno violato la Carta. Al centro del caso l’uso da parte dei magistrati di Firenze di messaggi privati del parlamentare. La relazione della Giunta delle Immunità è passata quindi con 167 sì e 76 no. A favore di Renzi i dem, Fi, Iv, la Lega e anche (dall’opposizione) FdI. “Oggi non parliamo di me ma di noi” ha detto Renzi intervenendo a palazzo Madama con un discorso durissimo verso i pm di Firenze. Salvini ha difeso l’ex-premier “Non lo combatterò mai a colpi di magistratura”, Conte invece ha spiegato così il no dei grillini: “Noi difendiamo i principi del Movimento”. Per Grasso (Leu) la decisione del Senato su Renzi “costituisce un precedente pericoloso”.
Ma cosa ha detto Renzi? “Il Senato oggi si è espresso con una maggioranza schiacciante perché anche i pm fiorentini rispettino la legge e la Costituzione. Una bella giornata”. “Oggi siamo qui – l’incipit del suo intervento – perché su questo tema si gioca una battaglia di civiltà giuridica e di dignità della politica. Qui non parliamo di Leopolda ma di Costituzione…». E ancora: “Mente sapendo di mentire chi pensa che stiamo parlando di un senatore che vuole allontanarsi dal proprio processo. Questo è un conflitto di attribuzione che non ha niente a che vedere con la posizione dell’imputato, non cambia niente nel processo che mi riguarda. Che i pm non abbiano seguito le regole lo ha stabilito la Cassazione, con cinque decisioni. Si vergogni – ha incalzato alzando i toni – chi pensa che qua stiamo attaccando la magistratura, noi la rispettiamo. Noi chiediamo solo che la politica faccia i conti con la realtà, senza alcun attacco alla magistratura. In questa vicenda i denari sono tutti trasparenti, bonificati. L’indagine non è sui soldi ma su che cosa è un partito e che cosa non è”.