Il virus circola ancora in Italia, ci sono diversi focolai con un lieve aumento di nuovi casi, e la situazione che è epidemiologicamente “fluida” richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie per ridurre il rischio di contagi. Insomma, secondo l’Istituto superiore di Sanità e il ministero della Salute, non bisogna abbassare la guardia anche alla luce dell’ultimo report relativo al periodo 8-14 giugno secondo cui l’indice Rt del Lazio è arrivato a 1,12, superiore dunque a quello registrato in Lombardia (0,82). In Italia l’indice Rt generale nelle Regioni è comunque inferiore a 1. Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Sars-CoV-2 in Italia rimane “a bassa criticità” ma a livello nazionale, si osserva un lieve aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati rispetto alla settimana di monitoraggio precedente. Il lockdown in Italia – sostiene il report – ha effettivamente permesso un controllo dell’infezione da Sars-CoV-2 sul territorio nazionale, “pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus”, con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni e nelle province autonome”. Una diversità sottolineata dal dato relativo al lazio, Rt 1,12, che ha superato la Lombardia (Rt 0,82), che è sempre in cima insieme alla Liguria nella classifica delle regioni italiane con l’Rt più alto.