Mai così tanti nuovi contagiati dall’inizio della pandemia (7.332) mentre comincia a circolare tra virologi e scienziati la convinzione che misure-tampone non bastano più a frenare il virus e si affaccia l’ipotesi di un lockdown generalizzato a Natale per ‘resettare’ il sistema sanitario che, a questi ritmi, potrebbe andare in tilt. La pensa così ad esempio il virologo Andrea Crisanti dell’università di Padova. Dunque oggi record assoluto di casi positivi ma a fronte di un numero anche questo record di tamponi, ben più alto dello scorso marzo, e di un numero di vittime infinitamente inferiore al picco della pandemia durante la prima ondata. Restano comunque alte l’attenzione e la preoccupazione anche se il governo continua senza sosta a smentire l’ipotesi di una chiusura a livello nazionale (lo ha fatto Giuseppe Conte oggi) anche se non esclude, se la curva continua a salire, lockdown locali. Tutto dipende dalla responsabilità dei cittadini, ha spiegato il premier che non ha voluto commentare l’ipotesi di un blocco generalizzato durante il periodo di Natale ma si è detto impegnato “a fare del tutto” per evitare restrizioni ancora più dure di quelle previste dall’ultimo dcpm. I dati: secondo il ministero della Salute nelle ultime 24 ore si è registrato il record assoluto di casi positivi al coronavirus dal picco del 21 marzo, quando si toccò quota 6.557: 7.332 i nuovi contagiati che portano il totale a 372.799. Ma, come detto, a fronte di un numero di tamponi anch’esso record: 152.196 contro i 26.336 di sette mesi fa. Come a marzo la Lombardia è in testa alle regioni per numero di nuovi contagiati: 1.844, di cui 1.032 solo a Milano. Di fronte a questa escalation del Covid-19 è stato il virologo Crisanti stamane a avanzare l’ipotesi di un lockdown generalizzato per il periodo di Natale. Le sue parole, intervistato da RaiNews24, sono state queste: “Un lockdown a Natale è nell’ordine delle cose”. E ha aggiunto: “Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus”. Il virologo ritiene che più che misure sui comportamenti “occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno”. Dunque, per Crisanti, con un lockdown a Natale “si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus, e aumentare il contact tracing” come si è pensato di fare in Gran Bretagna durate le vacanze scolastiche.