Lo stress e l’ansia determinati dalla pandemia hanno fatto impennare i casi di disturbi dei denti nel sonno. In deciso aumento i casi di bruxismo, ossia il digrignare i denti soprattutto di notte. Forte il rischio connesso di cefalee o di altre patologie. Molte persone tendono a somatizzare il disagio e lo stress a livello del cavo orale, “in una situazione di ansia – dice il dottor Giuseppe Cicero, parodontologo di Roma e docente di Odontoiatria all’Università Europea di Madrid – la circolazione sanguigna aumenta nelle aree del cervello che presiedono alle reazioni istintive e al sistema di attivazione del ritmo sonno-veglia. Il bruxismo può essere considerato come un sintomo di questo processo”. Nel 2020 c’è stato un boom di click nelle ricerche su Google di termini quali “bruxismo” e “digrignare i denti”.
Denti
Secondo Cicero: “È importante riconoscere i sintomi per una rapida diagnosi. Solitamente, ci si sveglia al mattino con una forte sensazione di fastidio in bocca: le mascelle sono indolenzite, i denti fanno male. Bisogna tenere conto che in condizioni normali i denti si dovrebbero toccare solo quando si mastica o si deglutisce. Questo significa che i denti vengono in contatto tra di loro non più di una mezz’ora al giorno. Nei casi più gravi di bruxismo, invece, i denti sono in contatto fino a 8-10 ore”. Il bruxismo non solo accelera il processo di deterioramento dentale, ma riflette le sue conseguenze negative anche sull’apparato muscolo-scheletrico. “A lungo andare può provocare serie conseguenze, come il deterioramento della superficie dentale fino a fratture, dolore alla mascella, sensibilità dentale, emicrania, e, nei pazienti con parodontite più grave, aumento della mobilità dei denti”.
Bite
Per il bruxismo non esiste una terapia farmacologica specifica. Un rimedio è il classico “bite”: una mascherina che protegge i denti. Tuttavia, uno degli approcci basato sulla correlazione tra ansia e bruxismo, consiglia tecniche di rilassamento come la meditazione. Nasce così lo “yoga della bocca” per scaricare lo stress e combattere eventuali primi sintomi di bruxismo. “Gli esercizi che si possono fare per attenuare i sovraccarichi della dentatura – spiega Cicero – hanno lo scopo di inibire l’automatismo che induce al digrignamento e di rilassare la muscolatura”. In ogni caso anche “un semplice promemoria vicino al computer per ricordarci di non tenere i denti a contatto, potrebbe essere un punto di partenza”.
Un’altra interessante applicazione dello yoga e della meditazione in generale!