Molto pragmatismo, poca diplomazia. Perchè con il Covid non si scherza. A Genova per il loro giro tra le regioni il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il commissario all’emergenza generale Francesco Paolo Figliuolo non hanno usato perifrasi per stimolare e sollecitare le autorità regionali (oggi erano in Liguria, mercoledì saranno in Lombardia) alla più fattiva collaborazione con il governo in funzione anti-virus.
“Noi siamo in guerra. Servono norme da guerra. E mi pare che qui lo si stia facendo, a cominciare dall’impiego delle farmacie che vedrà in Liguria uno dei punti di prima attivazione, così come la norma che sblocca l’operatività degli infermieri e tante altre cose fatte e recepite per favorire sia la parte tecnica che politica”. “Fateci vedere cosa sapete fare così che noi possiamo trasferirlo a livello nazionale come best practice da mettere in atto tutti insieme” ha aggiunto Curcio in sintonia con quanto stava dicendo Mario Draghi nell’incontro con la Conferenza delle Regioni che si è svolto a palazzo Chigi.
“Bisogna assicurare sicurezza e salute” ha detto il premier nell’incontro sui vaccini, aggiungendo – anche per non deludere le attese di Salvini e dei governatori del Nord – che “occorre dare speranza programmando le riaperture”. Poi un messaggio di ottimismo: “Serve ritrovare il gusto per il futuro e sono sicuro che insieme raggiungeremo ogni obiettivo”. Uno degli obiettivi principali è il top delle vaccinazioni: “500mila vaccinati al giorno è un obiettivo non lontano”.
Ma il quadro generale resta preoccupante e impone la massima prudenza. Oltre 12.900 nuovi positivi e 417 morti nelle ultime 24 ore, con tasso di positività all’8,2%: sono i numeri di cui non potrà non tenere conto il nuovo decreto che regolerà le attività e i movimenti degli italiani da Pasqua a tutto l mese di aprile al quale sta lavorando il governo e che dovrebbe essere varato mercoledì. Sempre a Genova il generale Figliuolo ha annunciato a breve l’arrivo di altri tre milioni di vaccini mentre è arrivata anche la notizia che il vaccino della Johson&Johnson, quello monodose, arriverà in Italia il 16 aprile.
Anche Figliuolo non ha usato mezzi termini e le sue parole hanno fatto il paio con quelle, molto decise, di Curcio: “Le regioni hanno i loro modelli, a me interessa che raggiungano i numeri. E per raggiungere i numeri, io sono disposto a qualsiasi cosa rientri nella legalità”
Ma cosa c’entra la guerra.!! È una malattia neanche tanto grave, che si cura con farmaci ultraconosciuti.. Che poi venga strumentalizzata e gonfiata oltre ogni limite umano e disumano è altra cosa