La Danimarca conferma la linea della fermezza in tema di immigrazione. Il Folketing, il Parlamento di Copenaghen, ha approvato – con 70 voti favorevoli e 24 contrari – l’istituzione di un centro di accoglienza per rifugiati al di fuori dei confini. L’opposizione di centrodestra ha sostenuto la proposta del governo di minoranza socialdemocratico. Nel centro, che verrebbe probabilmente costruito in un paese africano, verranno elaborate le richieste di asilo.
Socialdemocratici
A gennaio la premier socialdemocratica, Mette Frederiksen, aveva ribadito l’indirizzo di puntare ad avere “zero richiedenti asilo”. Il portavoce per l’immigrazione e l’integrazione del governo, Rasmus Stoklund, ha detto all’Associated Press: “Quando le persone si renderanno conto che verranno mandate fuori dall’Europa, smetteranno di mettersi in una situazione pericolosa nel Mediterraneo e smetteranno di sprecare un sacco di soldi pagando i trafficanti”.
Ruanda
La nuova legge prevede che i richiedenti asilo che si presentano al confine danese vengano trasportati in un centro di accoglienza in un paese terzo, fuori dall’Europa, dove le loro domande saranno esaminate. Nello stesso luogo verrebbero assolti gli eventuali obblighi internazionali di protezione da parte della Danimarca. Al momento il governo danese ha firmato un memorandum d’intesa non vincolante con il Ruanda. Secondo il quotidiano danese Jyllands-Posten negoziati sarebbero in corso con Tunisia, Etiopia, Egitto ed Eritrea.
Unione
Preoccupazione per la scelta della Danimarca è stata espressa da organizzazioni umanitarie e dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Presa di distanza anche dall’Unione europea. Il portavoce della Commissione, Adalbert Jahnz, ha rimarcato: “Il trattamento esterno delle richieste di asilo non è possibile secondo le norme UE esistenti”. E comunque non è prevedibile che simili scelte facciano parte della futura riforma del sistema di asilo dell’Unione. La Danimarca ad aprile ha dichiarato “sicure” alcune parti della Siria controllate dal regime di Damasco e revocato i permessi di soggiorno concessi a rifugiati siriani.