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venerdì, 22 Settembre 2023

Israele dopo Netanyahu. Bennet blocca insediamento illegale di Eviatar in Cisgiordania

Fermezza verso l’aggressività di Hamas, ma anche nei confronti dei coloni irriducibili che vanno oltre la legge. Israele del dopo Netanyahu trova nuovi equilibri. Il governo di Naftali Bennett, alla guida di un esecutivo di unità nazionale in futura staffetta con il centrista laico, Yair Lapid, ha stretto un accordo con i coloni che avevano dato vita all’insediamento illegale di Eviatar, vicino a Nablus, in Cisgiordania. Il nuovo agglomerato prendeva il nome dal giovane 18enne Eviatar Azarzar assassinato da terroristi palestinesi nel 2019 a Ramat Hasharon, poco a nord di Tel Aviv.

IDF

In base all’accordo l’area diventerà una base militare dell’esercito israeliano (IDF). Decine di famiglie di coloni avevano iniziato a costruire l’insediamento di Eviatar da alcune settimane, senza rispettare la legge israeliana. Immediate le proteste dai vicini villaggi palestinesi. Bennett, leader del partito dei coloni Yamina, ha deciso di bloccare questo nuovo tentativo di insediamento selvaggio. Il ministro dell’Interno Ayelet Shaked, esponente del partito di Bennett, ha definito l’accordo “un risultato importante”. I palestinesi, tuttavia, non ci stanno. Il vicesindaco ddel vicino villaggio di Beita, Mussa Hamayel, ammonisce: “L’accordo è stato fatto tra i coloni e l’esercito. Noi non abbiamo niente a che fare”.

Mezzo milione

Circa mezzo milione di israeliani vive in più di 130 insediamenti autorizzati e in dozzine di avamposti in Cisgiordania. L’area conquistata da Israele a seguito della guerra dei Sei giorni e in parte sotto il controllo dello Stato di Palestina, in cui vivono 2,8 milioni di palestinesi. Altri 2 milioni di palestinesi si trovano nella Striscia di Gaza, controllata dal gruppo islamista Hamas. Israele e Hamas, dopo il ripetersi del lancio di razzi dalla Striscia, hanno combattuto un conflitto di 11 giorni a maggio scorso. È in atto un cessate il fuoco.

Accordo

Il capo del Samaria Regional Council, Yossi Dagan, ha rimarcato: “Da questa sfida usciremo più forti a Eviatar. Lo schema concordato non è il profilo dei nostri sogni, ma ogni parte deve andare verso l’altra in questi giorni difficili”. L’accordo raggiunto dopo giorni di trattative è stato proposto dal ministro della Difesa, Benny Gantz, e da quello dell’Interno Shaked. Gantz, ex capo di stato maggiore IDF e leader del partito centrista Blu e Bianco, era ministro della Difesa anche nell’ultimo governo Netanyahu e aveva ordinato la rimozione dell’insediamento, ma era stato bloccato dal parere contrario dell’allora primo ministro.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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