Cinque uomini e tre donne, tra i 30 e i 50 anni, tutti No Vax, indagati e perquisiti nel corso di un blitz della Digos e della polizia postale scattato stamane in diverse città.
Nella loro chat su Telegram (con circa duecento ‘seguaci’) si facevano chiamare ‘guerrieri’ e progettavano “azioni violente” da attuare nel corso delle prossime manifestazioni indette dai contestatori del vaccino e delle decisioni prese dal governo al riguardo, a partire da quella organizzata a Roma sabato 11 settembre.
“Azioni violente”, spiega la Procura di Milano che coordina le indagini, soprattutto nei confronti della stampa, una vera ossessione per i ‘guerrieri’, cui sono stati sequestrati cellulari e pc. Nelle loro conversazioni programmavano di usare le molotov “per far saltare i mezzi della tv” (ma non gliene sono state trovate, ndr). Le perquisizioni sono scattate a Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia. Nel corso dell’operazione sarebbero stati trovati coltelli e bastoni. Sempre secondo le informazioni fornite dal pool antiterrorismo della procura di Milano sul blitz di oggi questa frangia facinorosa dei No Vax “aveva intenzione di costruire ordigni rudimentali e di rifornirsi di coltelli”. Ora gli otto si devono difendere dall’accusa di istigazione a delinquere aggravata per le azioni programmate e tese “a mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale”. “Quando andremo a Roma – così i ‘guerrieri’ nelle conversazioni in chat, invitando a usare molotov “per far saltare i furgoni tv” – i primi da colpire sono i giornalisti”. Parole a conferma, sottolineano gli investigatori, dell’odio che i ‘guerrieri’ No Vax hanno per la stampa, a loro giudizio “asservita al regime”.