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sabato, 2 Dicembre 2023

Usa e Russia, i generali si parlano

Una settimana dopo il colloquio telefonico tra il segretario alla Difesa americano Austin e il ministro della Difesa russo Shoigu, nuovo step nel difficile rapporto tra Washington e Mosca sulla guerra in Ucraina: oggi si sono parlati i generali, i capi di stato maggiore delle due superpotenze. Ed è riapparso ufficialmente sulla scena il generale Gerasimov.

La notizia l’ha data per prima la Tass, citando come fonte il ministero della Difesa di Mosca, ed è stata poi confermata dal Pentagono. Il capo di Stato maggiore delle forze armate russe, Valery Gerasimov, e il capo dello Stato maggiore congiunto Usa, Mark Milley – scrive l’agenzia statale russa – hanno discusso oggi in una conversazione telefonica “su iniziativa della parte americana” di “questioni di reciproco interesse, compresa la situazione in Ucraina”.

Notizia nella notizia la ‘riapparizione’ sulla scena del generale Gerasimov, l’uomo con le stellette più alto in grado dopo il ministro (dato perfino per ferito in un attentato nel Donbass ad opera degli ucraini o forse rimosso, comunque scomparso dai riflettori), un uomo la cui assenza alla parata del 9 maggio sulla piazza Rossa accanto a Putin aveva fatto sensazione. Ma Gerasimov c’è, sta bene e oggi ha parlato con Milley.

Quanto al conflitto la Russia è pronta a riprendere i colloqui con l’Ucraina “quando Kiev si dichiarerà pronta a farlo” ha detto il vice ministro degli Esteri russo Rudenko. Secondo Mosca sono 1.730 i soldati ucraini che si sono arresi da lunedì nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Fra di loro potrebbe esserci, ma non ci sono conferme, anche il vice comandante e portavoce del Reggimento Azov, Sviatoslav Palamar (‘Kalina’) che secondo fonti russe si sarebbe arreso. Non si hanno invece notizie del comandante dell’Azov, Denis Prokopenko che potrebbe essere a ancora all’interno dell’impianto siderurgico.

Gianfranco Eminente
Gianfranco Eminente
Cronista prima di tutto. Ha iniziato il praticantato ed è diventato giornalista professionista lavorando per 'Il Giornale d'Italia' nel 1974. E' passato poi all'Agenzia Italia ricoprendo vari incarichi: inviato speciale, capo degli Esteri e del servizio Diplomatico, anche quirinalista e dal 1989, a Montecitorio, redattore capo e responsabile del servizio Politico di questa primaria agenzia di stampa nazionale. Nel 2001 è stato nominato vice-Direttore vicario sempre all'Agi, incarico che ha mantenuto fino al 2009. Giornalista parlamentare.

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