Inflazione, tassi di interesse, incertezza. Questi elementi sembrano caratterizzare il futuro del mercato immobiliare. Le aspettative sono strettamente legate al conflitto in Ucraina e alle ipotesi sulla sua durata. Le previsioni non sono rosee. Se la guerra continuerà ancora per molto, i tassi potrebbero aumentare fino a 55 punti base tra la fine del 2022 e i primi mesi del 2023, facendo salire il costo del denaro e portando forti ripercussioni.
Dinamiche
Le dinamiche tracciate sulla base dei dati forniti dal sito www.caseinaffitto360.com, indicano rialzi ben visibili dei prezzi di mutui e affitti per arginare l’inflazione. Il tasso fisso ha raggiunto livelli che non si vedevano dal 2019, superando lo storico 1%. Ciò ha determinato insicurezze e diffidenza in tutto il processo di compravendita. Per fare un esempio, un mutuo fisso da 126 mila euro al 70%, estinguibile in un periodo di venticinque anni, può al momento – nel migliore dei casi – avvalersi di un TAEG (Tasso Annuo Effettivo globale) dell’1,44%.
Aumenti
Il tutto in pratica si traduce in aumenti più che sensibili per le tasche degli acquirenti. Per un mutuo basso, sotto i 100 mila euro, si calcola che gli aumenti facilmente raggiungono i 7.000 euro annui. Non solo i mutui, anche il settore degli affitti è entrato in sofferenza. I prezzi stanno crescendo insieme a quelli dei beni di consumo, con maggiorazioni fino al 10%. Anche i proprietari si trovano tasse sempre più alte da pagare, con la conseguenza che tutto il sistema sembra traballare.
Tetto
Tuttavia, sono molti gli esperti nel settore del mercato immobiliare a spronare gli italiani a comprare casa in questo periodo di transizione, in quanto quasi sicuramente in futuro ci aspetteranno tassi molto più elevati. Il nuovo tetto psicologico del fisso potrebbe stabilizzarsi al 2%. Sicuramente sconsigliati i mutui a tasso variabile, che potrebbero veder schizzare in alto le rate nel corso dei mesi.