New York Times: “Draghi si dimette per la seconda volta”

Dimissioni Draghi: che dicono di noi all’estero. Il commento del New York Times

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(foto governo.it)

“Draghi offre le dimissioni per la seconda volta” – è il titolo di uno dei principali articoli del New York Times  online del 21 luglio 2022.  Un titolo un pò naif visto che il Premier italiano non si è dimesso per la seconda volta, ma il senso comunque è questo. “Dopo il crollo del suo governo di unità nazionale, il presidente del Consiglio Mario Draghi si è rivolto al presidente Mattarella per dimettersi nuovamente, aggravando la crisi politica del Paese”. Ma certamente la colpa non è del premier. (Forse) il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia avuto negli ultimi 30 anni.

Credibilità

“Draghi ha presentato le dimissioni” – per la seconda volta in poco più di una settimana – si legge in un comunicato dell’ufficio del presidente Sergio Mattarella, aggiungendo che quest’ultimo ‘ha preso atto’ della decisione e che, nel nel frattempo, “il governo rimane responsabile degli affari regolari”. Mr Mattarella (come lo chiamano gli americani) aveva respinto le dimissioni di Mario Draghi la scorsa settimana nella speranza che in qualche modo si potesse ancora convincere i partiti ‘litigiosi’ italiani a restare uniti. Draghi ci ha provato mercoledì, quando ha parlato in alle Camere, sostenendo che “l’unica via da seguire, se vogliamo stare insieme, è ricostruire dall’alto questo patto, con coraggio, altruismo e credibilità”.

Potere

Ma con la promessa di elezioni incombenti, i partiti italiani hanno deciso di non andare avanti. Piuttosto hanno intrapreso la strada di far implodere quello che è stato ampiamente considerato uno dei governi italiani più stabili, efficaci e influenti da molti anni a questa parte. E adesso tutti cercano di ottenere un vantaggio politico e prendere il potere per se stesso. L’effettivo crollo del governo di Draghi è stato un colpo devastante sia per l’Italia che per l’Europa. Già giovedì scorso i mercati finanziari avevano reagito negativamente all’imminente partenza di Draghi. L’ex presidente della Banca centrale europea che ha contribuito a salvare l’euro e che, grazie alla sua credibilità, aveva accresciuto la fiducia degli investitori stranieri nel Paese. 

Disfatta

Come è arrivato nella politica italiana così è andato via oggi: in pace. Draghi solo ieri ha mostrato un raro lampo di collera – conclude il New York Times – quando è diventato chiaro che l’unità che chiedeva non stava arrivando. Ma oggi in Parlamento ha usato un tono più conciliante. Ormai convinto della strada da intraprendere e avendo preso pienamente atto della disfatta. Non certo di quella personale, che non gli appartiene, ma quella ben più grave di tutto il Paese Italia. 

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