A causa di Zelensky è sceso di nuovo il gelo tra la premier italiana Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron.
Casus belli della rinnovata freddezza tra i due leader, dopo il confronto polemico dei mesi scorsi sull’immigrazione, la cena all’Eliseo offerta ieri da Macron al presidente ucraino, una cena cui l’inquilino e padrone di casa ha invitato solo il cancelliere tedesco Olaf Scholz (come dire: sulla guerra in Ucraina l’Europa siamo noi, ndr).
Alla vigilia del vertice straordinario Ue a Bruxelles che vedrà come ospite d’eccezione proprio Volodymyr Zelensky, la premier italiana appena giunta nella capitale belga non ha nascosto una certa irritazione per il mancato invito e, senza peli sulla lingua, ha definito quell’incontro a tre (ma soprattutto la mossa di Macron) “inopportuna”, un termine pesante per il linguaggio diplomatico e segnale di un gelo tra Roma e Parigi che non si riesce a sciogliere.
Un attacco cui Macron ha risposto confermando la sua decisione nella sottolineatura che “sull’Ucraina Parigi e Bonn svolgono da otto anni un ruolo particolare”. E anche, forse un pò malignamente, che Zelensky non doveva essere considerato estraneo alla definizione di quell’appuntamento ristretto ai tre…
Conseguenza o meno del gelo Roma-Parigi, l’annullamento dell’incontro a Bruxelles tra Meloni e lo stesso Zelensky, un bilaterale organizzato in fretta e furia per riequilibrare in qualche modo la cena dell’Eliseo. I due si vedranno nelle prossime ore ma sarà un incontro allargato, non un faccia a faccia: la presidente del Consiglio vedrà il leader ucraino assieme ad altri leader, insieme ai leader di Spagna, Polonia, Romania, Olanda e Svezia.
All’apertura dei lavori del summit dei 27, comunque, c’è stato un caloroso saluto tra Meloni e Zelensky. Era il loro primo incontro in assoluto: stretta di mano calorosa, abbraccio e doppio bacio sulle guance. Il tutto poco dopo l’attacco della premier italiana alla scelta di Macron, davanti ai taccuini dei giornalisti. Alla domanda se la missione di Francia e Germania a Washington sia stata ‘inopportuna’ la presidente del Consiglio ha risposto: “Francamente mi è sembrata più inopportuno l’invito a Zelensky di ieri. Perché credo che la nostra forza in questa vicenda sia la compattezza. Io capisco le pressioni di politica interna, il fatto di privilegiare le opinioni pubbliche interne, ma ci sono momenti in cui privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa e questo mi pare che fosse uno di quei casi”. Parole cui Macron ha risposto così: “Non ho commenti da fare. Ho voluto ricevere il presidente Zelensky con il cancelliere Scholz, penso che eravamo nel nostro ruolo. La Germania e la Francia, come sapete, hanno un ruolo particolare da otto anni sulla questione” dell’Ucraina, “perché – ha aggiunto – abbiamo anche condotto insieme questo processo. E penso che stia anche a Zelensky scegliere il formato che vuole” per i colloqui diplomatici…