Pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina e assistenza finanziaria e militare a Kiev “fino alla vittoria”, anche se per ora dell’invio di bombardieri Amx non se ne parla.
E’ quanto ha promesso Giorgia Meloni al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il colloquio si è svolto nel palazzo presidenziale dopo la visita della presidente del consiglio a Bucha e Irpin, luoghi simbolo delle sofferenze della popolazione di un paese invaso dai russi il 24 febbraio 2022 ma anche della resistenza opposta da un’intera nazione all’armata di Putin, una resistenza che la premier italiana ha paragonato al nostro Risorgimento.
La visita di Meloni a Kiev si è conclusa con una conferenza stampa congiunta in cui si è parlato della guerra in atto, degli impegni italiani a favore dell’Ucraina (la premier: “Di fronte all’aggressione russa all’Ucraina l’Italia negli aiuti non intende tentennare e non lo farà”, “l’Italia darà ogni possibile assistenza perché si creino le condizioni di un negoziato, ma fino ad allora darà ogni genere di supporto militare, finanziario, civile. Chi sostiene anche militarmente l’Ucraina è chi lavora per la pace”) e di ricostruzione di un paese semi-distrutto (l’Italia è per una conferenza internazionale ad aprile ma tutto dipende dall’andamento del conflitto). Ma anche, e non poteva non essere così, delle dichiarazioni di Berlusconi su Zelensky.
Sul leader di FI ed ex-premier il presidente ucraino non è stato per niente tenero: “Diversi leader hanno diritto di pensiero, il vero problema è l’approccio della società italiana che a quel leader ha dato un mandato” ha detto Zelensky, che poi ha affondato: “Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, e grazie al cielo mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare… E tutto questo grazie all’amore fraterno della Russia”.
In sostanza prima di parlare bisognerebbe vedere, rendersi conto di certe situazioni. “Io auguro pace a tutte le famiglie italiane, anche a chi non ci sostiene, ma la nostra – ha scandito Zelensky – è una grande tragedia che va capita. Voglio che vengano qui a vedere con i propri occhi la scia di sangue che hanno lasciato”.
Sempre sull’argomento la premier se l’è cavata così: “Per me valgono i fatti e qualsiasi cosa il Parlamento è stato chiamato a votare a sostegno dell’Ucraina i partiti che fanno parte della maggioranza l’hanno votata. Al di là di alcune dichiarazioni, nei fatti la maggioranza è sempre stata compatta. C’è un programma chiaramente schierato, è sempre stato rispettato da tutti e confido che sarà ancora così”.