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lunedì, 4 Dicembre 2023

L’ondata di migranti? Crosetto un’idea ce l’ha e punta il dito contro la Wagner

L’ondata inarrestabile di migranti che con decine di barchini e barconi sta spingendo migliaia di disperati a raggiungere le nostre coste – quando non provoca tragici naufragi come quello di Cutro – non sarebbe una semplice se pur drammatica emergenza senza una regia: potrebbe essere invece un prodotto della “guerra ibrida” messa in atto dai mercenari della Wagner per attaccare e mettere in ginocchio un paese come l’Italia, membro dell’Ue e della Nato, schierato cioè dalla parte dell’Ucraina contro Putin.

E’ la tesi sostenuta dal ministro della difesa Guido Crosetto. Ma non è solo lui a pensarla così: sostenuta anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani quella che si configura come una clamorosa denuncia è stata però rigettata a stretto giro dallo stesso capo della Wagner, Yevgenij Prigozhin, l’ex-“cuoco” dello zar del Cremlino: “Non ne sappiamo niente e Crosetto pensi ai problemi suoi”.

L’esponente del governo Meloni e co-fondatore di Fratelli d’Italia per la prima volta ha accostato il ‘nodo’ dell’immigrazione clandestina – che tanti problemi sta causando al governo Meloni pressato anche da una ringalluzzita opposizione – alla “divisione” al soldo del leader russo, oggi massicciamente impegnata a contendere agli ucraini la città di Bakhnut nell’est del paese, ma presente anche in nord Africa.

Crosetto ha chiaramente legato la triplicazione degli sbarchi in Italia sulla ‘rotta libica’ alla consistente presenza di uomini della Wagner in Libia (sembra 2.000 unità; ufficialmente la Wagner, o il battaglione Wagner, è un gruppo indipendente di mercenari privati, ma secondo varie fonti sarebbe un’unità diretta dal Ministero della difesa russo).

“Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani” le parole di Crosetto che poi ha allargato il campo. “Ue, Nato e Occidente – ha proseguito il ministro – cosi come si sono accorti che gli attacchi cyber facevano parte dello scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto, oggi sarebbe opportuno capissero che anche il fronte sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso. Dovrebbero inoltre prendere atto che l’immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i paesi più esposti, in primis l’Italia, e le loro scelte geostrategiche, chiare e nette. L’Alleanza Atlantica – aggiunge – si consolida se si condividono anche i problemi che nascono dalle scelte collettive, ma rischia di incrinarsi se i paesi più esposti a ritorsioni di vario tipo (come aprire i “rubinetti” dell’immigrazione da parte di alcuni Stati) vengono lasciati soli”.

Gli ha fatto eco da Israele Tajani che ha sottolineato “la preoccupazione” sul fatto che “molti migranti arrivano da aree controllate dal gruppo Wagner. Non vorrei ci fosse un tentativo di spingere migranti verso l’Italia…” ha detto il titolare della Farnesina.

Secca e dura la risposta di Prigozhin che ha smentito la tesi accusatoria di Crosetto invitandolo a farsi i fatti suoi: “Dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci”.

Gianfranco Eminente
Gianfranco Eminente
Cronista prima di tutto. Ha iniziato il praticantato ed è diventato giornalista professionista lavorando per 'Il Giornale d'Italia' nel 1974. E' passato poi all'Agenzia Italia ricoprendo vari incarichi: inviato speciale, capo degli Esteri e del servizio Diplomatico, anche quirinalista e dal 1989, a Montecitorio, redattore capo e responsabile del servizio Politico di questa primaria agenzia di stampa nazionale. Nel 2001 è stato nominato vice-Direttore vicario sempre all'Agi, incarico che ha mantenuto fino al 2009. Giornalista parlamentare.

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