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venerdì, 31 Marzo 2023

Trump vs Twitter, censurato tweet “violento” e Donald si infuria

L’idillio con il social media che aveva maggiormente contribuito al suo successo politico è tramontato, tra Donald Trump e Twitter è guerra aperta. Per due volte in pochi giorni il social di San Francisco ha ripreso cinguettii inadeguati del capo della Casa Bianca. Il presidente ha reagito firmando un ordine esecutivo destinato a indebolire la protezione legale per le piattaforme di social media. L’ultimo incidente è legato a un post del tycoon sui disordini di Minneapolis, dopo l’uccisione di un cittadino afroamericano in seguito a un controllo di polizia particolarmente duro. “Questi THUGS (i manifestanti criminali, ndr) – ha scritto Trump – stanno disonorando il ricordo di George Floyd”, il 46enne soffocato da un poliziotto bianco nella città del Minnesota, “non lascerò che ciò accada. Ho appena parlato con il governatore Tim Walz e gli ho detto che la Guardia nazionale è con lui fino in fondo. Se ci saranno difficoltà, noi assumeremo il controllo. Quando inizia il saccheggio, si inizia anche a sparare”, per riportare l’ordine.

Glorificazione Twitter ha trovato il linguaggio troppo forte, denunciando una vera e propria “glorificazione della violenza”, e ha deciso di porre un avviso che copre il testo originale: “Questo tweet ha violato le regole di Twitter”. Gli utenti a questo punto possono decidere se visualizzare o meno le parole del presidente Usa. Per maggior chiarezza i responsabili del social hanno scritto: “Abbiamo preso provvedimenti per impedire ad altri di essere indotti a commettere atti violenti, ma abbiamo mantenuto il tweet, perché è importante che il pubblico possa vederlo in ragione della sua rilevanza su fatti in svolgimento di rilievo pubblico”. Un collegamento cliccabile porta alle norme della community, che risalgono al marzo 2019, in cui si spiega come sia preclusa ogni “minaccia di violenza contro individui o gruppi di persone”, inoltre “vietiamo anche l’esaltazione della violenza”.

Fact-checking All’inizio di questa settimana, Twitter aveva per la prima volta utilizzato la sua funzione di fact-checking a proposito di un altro tweet al vetriolo di Trump, in cui si evocava il rischio di frode elettorale, dopo che il governatore della California aveva previsto la possibilità del voto per posta alle presidenziali a causa del Coronavirus. Secondo Twitter si trattava di affermazioni prive di fondamento e a tal proposito venivamo segnalate analisi di media di primo piano, dalla Cnn al Washington Post.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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