16.6 C
Roma
venerdì, 31 Marzo 2023

Agroalimentare, 2-3 settembre a Parma “Cibus” per rilancio consumi ed export

L’Italia dell’agroalimentare riparte ufficialmente il 2 e 3 settembre nel quartiere fieristico di Parma, con la prima manifestazione post-Covid: “Cibus Forum–Food&Beverage e Covid: dalla transizione alla trasformazione”. L’evento è organizzato da Fiere di Parma in collaborazione con Federalimentare. Gli ospiti saranno accolti con un sistema di gestione accessi secondo i più alti standard di sicurezza per garantire la salute dei visitatori. L’evento sarà fisico, ma verrà trasmesso anche in diretta streaming per consentire a buyer e retailer di tutto il mondo di assistere ai lavori.

Strategia

Accanto alle sessioni di discussione, ci sarà un’area espositiva dove aziende food e di food technology presenteranno agli operatori le ultime novità del settore. Obiettivo del Forum è quello di contribuire a una strategia globale che riesca a far crescere i consumi alimentari domestici e l’export. “L’idea – dice Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – è confrontarsi per accelerare una normalizzazione dei processi di produzione, distribuzione e somministrazione. Premessa per un rilancio dei consumi interni e per una rapida ripresa dell’export”. Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, evidenzia la rilevanza dell’appuntamento per l’intera filiera: “Sarà l’occasione per confrontarci a qualche mese dalla ripartenza e, quindi, un momento strategico per tutto l’agroalimentare. Faremo il punto sulla situazione dell’Horeca, il settore dell’industria alberghiera, per il quale non possiamo più permetterci lo stallo e da cui dovranno ripartire i consumi interni”.

Domanda

Tema trasversale alle varie sessioni quello dell’export del food&beverage italiano all’estero. “Un’incognita rilevante – come ha ricordato Anna Flavia Pascarelli di ICE, l’Istituto per la promozione dell’export – con tempi legati all’andamento della pandemia. In qualche caso abbiamo già verificato che, non appena un Paese avvia la ripresa dell’attività, la domanda di prodotti italiani si rianima. Il primo mercato target è quello europeo, ma osserviamo con attenzione anche quelli dell’Asia e dell’America del Nord”.

Altro dall'autore

Articoli più letti