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lunedì, 25 Settembre 2023

Trump vorrebbe Putin al prossimo G7, ma Mosca chiede invito per Pechino

Si ingarbuglia la questione degli inviti al summit del G7 previsto per l’autunno negli Usa. L’appuntamento era originariamente programmato per queste settimane. Ma la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e altri leader avevano annunciato a Trump la non partecipazione per la pandemia di Coronavirus. Il G7 è un’organizzazione internazionale, nata nel 1975, che vede la partecipazione dei sette Paesi economicamente più avanzati del pianeta: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. Tra il 1998 al 2014 è stato G8 con la partecipazione della Russia, poi esclusa in seguito alla crisi con l’Ucraina e l’annessione della Crimea.

Mondo moderno

Ora Trump, che ha esteso gli inviti ad Australia, Corea del Sud e India, vorrebbe decisamente un ritorno di Putin. Mosca ha però negato che siano in corso negoziati riservati per la partecipazione al vertice. “Non abbiamo avuto negoziati di alcun tipo e non ne stiamo avendo”, ha dichiarato il vice ministro degli Esteri, Sergei Ryabkov. La Russia ritiene che pure la Cina dovrebbe essere invitata a partecipare: “Senza la Cina è semplicemente impossibile discutere di idee nel mondo moderno”, ha detto Ryabkov all’agenzia di stampa russa TASS. Trump, tuttavia, non sembra affatto intenzionato a fare aperture a Pechino.

Responsabile

Con il presidente tycoon i rapporti tra Usa e Cina si sono fortemente incrinati dal punto di vista geo-strategico ed economico e si sono surriscaldati con il diffondersi del Covid-19. Ancora nel suo ultimo discorso in occasione della celebrazione della festa dell’Indipendenza del 4 luglio, Trump ha ribadito la sua convinzione della responsabilità della Cina per la pandemia: “Il segreto, gli inganni e la copertura” da parte della autorità di Pechino “hanno permesso di diffondersi” del virus “in tutto il mondo. La Cina deve essere ritenuta pienamente responsabile”.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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