Si ingarbuglia la questione degli inviti al summit del G7 previsto per l’autunno negli Usa. L’appuntamento era originariamente programmato per queste settimane. Ma la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e altri leader avevano annunciato a Trump la non partecipazione per la pandemia di Coronavirus. Il G7 è un’organizzazione internazionale, nata nel 1975, che vede la partecipazione dei sette Paesi economicamente più avanzati del pianeta: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. Tra il 1998 al 2014 è stato G8 con la partecipazione della Russia, poi esclusa in seguito alla crisi con l’Ucraina e l’annessione della Crimea.
Mondo moderno
Ora Trump, che ha esteso gli inviti ad Australia, Corea del Sud e India, vorrebbe decisamente un ritorno di Putin. Mosca ha però negato che siano in corso negoziati riservati per la partecipazione al vertice. “Non abbiamo avuto negoziati di alcun tipo e non ne stiamo avendo”, ha dichiarato il vice ministro degli Esteri, Sergei Ryabkov. La Russia ritiene che pure la Cina dovrebbe essere invitata a partecipare: “Senza la Cina è semplicemente impossibile discutere di idee nel mondo moderno”, ha detto Ryabkov all’agenzia di stampa russa TASS. Trump, tuttavia, non sembra affatto intenzionato a fare aperture a Pechino.
Responsabile
Con il presidente tycoon i rapporti tra Usa e Cina si sono fortemente incrinati dal punto di vista geo-strategico ed economico e si sono surriscaldati con il diffondersi del Covid-19. Ancora nel suo ultimo discorso in occasione della celebrazione della festa dell’Indipendenza del 4 luglio, Trump ha ribadito la sua convinzione della responsabilità della Cina per la pandemia: “Il segreto, gli inganni e la copertura” da parte della autorità di Pechino “hanno permesso di diffondersi” del virus “in tutto il mondo. La Cina deve essere ritenuta pienamente responsabile”.