Ancora niente. I big di un’Europa spaccata riuniti a Bruxelles hanno continuato a litigare tutta la notte e si sono dati appuntamento nel pomeriggio, ultima chance, per tentare di trovare un compromesso sui fondi del Recovery Fund dopo una nottata di polemiche tra i leader dei paesi più colpiti dalla pandemia e quelli cosiddetti frugali. Il pacchetto di miliardi che la Commissione vuole impegnare per la ripresa dell’economia dell’Unione (750 complessivi di cui 500 in aiuti a fondo perduto e 250 di prestiti) è stato messo sotto accusa dai leader di Olanda, Danimarca, Svezia e Austria che lo vogliono sforbiciare riducendolo a 700 miliardi e suddividere in 350 di aiuti e 350 di prestiti. Oltre ad eccepire sulla governance del Recovery Fund che i ‘frugali’ vorrebbero affidare ai governi piuttosto che alla Commissione e al principio del voto all’unanimità sulla valutazione dei programmi di ripresa nazionali, come dire – è la metafora ricorrente – che nell’Ue “un nano (come l’Olanda di Mark Rutte, ndr) può diventare un gigante”. Nel corso della nottata si è sfiorata la rottura a più riprese con una cristallizzazione del confronto individuata nel braccio di ferro tra il leader olandese e il premier italiano Giuseppe Conte che ha accusato Rutte di voler spaccare l’Ue per motivi ideologici e di politica interna. Alle 5.45 la sospensione del vertice tra i più lunghi nella storia dell’Unione e appuntamento alle 16, a mercati aperti…