A cinque anni e mezzo della strage nella redazione di Charlie Hebdo a Parigi (7 gennaio 2015, dodici persone uccise da terroristi islamici francesi affiliati ad Al Qaeda, i fratelli Kouachi), e proprio nei giorni del processo ai complici degli autori di quella carneficina, ancora la rivista satirica in qualche modo al centro di un sanguinoso attacco all’arma bianca. Quattro persone sono state accoltellate poco prima di mezzogiorno nei pressi della vecchia sede di Charlie Hebdo, in Rue Nicolas-Appert, vicino alla Bastiglia.
Due sono state ferite abbastanza seriamente, anche se non sono in pericolo di vita: si tratta di due giornalisti dell’agenzia Première Ligne Television che nel 2015 pubblicò il video della fuga degli autori dell’attacco alla redazione di Charlie Hebdo e che stamane erano nell’androne del palazzo per fumarsi una sigaretta. Altre due persone sono state ferite più lievemente. Due presunti attentatori già fermati. Uno sarebbe l’autore materiale dell’assalto condotto a colpi di coltello o di mannaia (un’arma del genere è stata trovata nei pressi di una fermata del metrò), preso con macchie di sangue sui vestiti.
L’altro è probabilmente un complice ma le informazioni sono ancora frammentarie. Il primo è stato fermato circa un’ora dopo l’attacco. La polizia francese ha poi bloccato un secondo sospetto nei pressi della metro Richard Lenoir. Secondo Le Figaro si tratta di un uomo del Sud-Est asiatico di bassa statura. Subito dopo l’attacco tutto il quartiere è stato blindato e la gente invitata a non uscire di casa. Sul luogo dell’assalto il premier Jean Castex. Il presidente Macron segue gli sviluppi dal’Eliseo.