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sabato, 10 Giugno 2023

Vaccino, Londra brucia sullo sprint Bruxelles. Ma c’è puzza di propaganda

“Un bel tacer non fu mai scritto”, recitava un antico adagio. Ma c’è sempre chi non si sa tenere il cecio e spara baggianate a ogni piè sospinto. Ancora una volta a fare una magra figura è il politico nostrano in felpa. L’autoproclamato capo dell’opposizione non sa più che pesci pigliare e come accarezzare il pelo al popolo degli adoratori delle fake news. Così ha deciso di applaudire alla decisione del sovranista britannico, Boris Johnson, che ha voluto battere tutti in velocità sul via libera al vaccino anti-Covid. Una mossa di propaganda spericolata dell’uomo che ha messo in ginocchio il Regno Unito per l’inefficacia delle sue politiche anti-Coronavirus. Lui stesso si è beccato il Covid per fare lo splendido senza mascherina.

Brexit

L’idea, per altro poco smagliante, è quella di dimostrare che con la Brexit Albione fa meglio e prima dell’Europa. Un giochetto da quattro soldi, che potrebbe causare più danni che benefici. Ma tant’è. Giocare col fuoco piace a Johnson e anche al sovranista in verde. La Gran Bretagna è dunque il primo Paese al mondo ad approvare l’uso per la popolazione del vaccino della statunitense Pfizer e della tedesca BioNTech. Johnson twitta spavaldo: “È fantastico. La protezione dei vaccini ci permetterà di riavere indietro le nostre vite e farà sì che l’economia torni a marciare”. Ma la procedura d’urgenza scelta da Londra non convince Bruxelles. L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ritiene più idoneo il suo metodo di approvazione, anche se più lungo. Formalmente fino al 31 dicembre la Gran Bretagna fa ancora nell’Unione e la scelta dello sprint appare come pura propaganda, con rischi evidenti per la salute dei cittadini e l’efficacia stessa della campagna vaccinale.

Responsabilità

“Siamo consapevoli dell’enorme responsabilità che abbiamo e pertanto le nostre valutazioni si baseranno soltanto sulla sicurezza, sulla qualità e sull’efficacia del vaccino”, ha detto la direttrice esecutiva dell’Ema, l’irlandese Emer Cooke, in videoconferenza con i ministri della Salute dell’Ue. Secondo Repubblica.it il via libera europeo al vaccino Pfizer/BioNTech sarà “possibile entro il 29 dicembre” e a quello di “Moderna entro il 12 gennaio”.

(foto di Marco Verch)

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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